L’avena nella cosmesi

Usi cosmetici della pianta

Tutte le parti della pianta sono utili: i chicchi, per la semola o fior di farina, la paglia o pula, cioè l’involucro esterno del seme che cade durante la trebbiatu­ra, le foglie. Se si usa la pianta intera, la droga è costituita dalle parti aeree fresche o disseccate (Avenae herba) raccolte al tempo della fioritura, contenenti saponine, f1avonoidi, gom­me e mucillagini, sali minerali. Le sue preparazioni sono tradizionalmente impiegate per stati acuti o cronici d’ansia, nelle affezioni cutanee, nell’ipotonia dei tessuti connettivi, nonché come ricosti­tuente e corroborante generale. Non sono stati sperimentalmente evidenziati effetti indesiderati. Se si usa il frutto, la droga è costituita dai frutti maturi disseccati (Avenae fructus), i quali contengono amido, β-glucani, arabinoxilani, inosi­tolo, peptidi e sostanze proteiche, saponine, steroli, ammine, sali minerali e vitamine (B1, B2, B6, B12), trigonellina glucoside. Le sue preparazioni vengono tradizionalmente utilizzate nelle affezioni cutanee, in alcuni casi posso­no comparire reazioni allergiche o dermatite allergica da contatto a causa della frazione proteica. Se si usa la paglia, la droga è costituita dalle foglie e dagli ste­li disseccati e trebbiati (Avenae stramentum) contenenti sostanze azotate, silice, solfato di potassio, di calcio e di ma­gnesio, cellulosa, glucoside avenina, vit. A, saponine. Si usa esternamente nelle affezioni cutanee di ti­po infiammatorio e seborroico, special­mente quelle pruriginose. Non sono stati evidenziati effetti collaterali, né controindicazioni all’uso. La paglia, che ha un’azione sedativa, si può usare nei bagni di fieno (dose media100 g) poiché ha un’azione tonica sulla pelle. Nell’uso esterno, la si adopera in preparazioni estemporanee di foglie fresche. Tradizionalmente impiegata per le ferite, le infiammazioni, la pelle arrossata e squamosa si applica quindi su forun­coli, su ascessi e su pelli molto delicate, aiuta infine a espellere i corpi estranei.

Sostanze funzionali dell’avena

Le molte proprietà dell’avena colloidale derivano dal suo polimorfismo chimico e dall’alta concentrazione in amidi e β-glucano, responsabili delle funzioni protettive e lenitive. Riguardo all’amido, sia in forma di granulo sia i suoi derivati trovano impiego in cosmetica come texturizzanti. È biodegradabile e l’alto peso molecolare lo rende ben tollerato dalla pelle. In acqua calda il granulo libera i polimeri che possono rigonfiare e agire da filmo­geni e viscosizzanti. Si usa tal quale, aggiunto nel bagno, o in polveri da aspergere sulla pelle, poiché ha un’azione rinfrescante e lenitiva. Il β-glucano mostra un’innumerevole varietà di attività cosmetiche: dall’azione idratante a quella antirughe, ai benefici per l’hair care. Studi in vitro, suggeriscono che supporti il naturale sistema di difesa della pelle, oltre a mantenere la sua funzione protettiva, infatti, si usa anche per il trattamento delle ulcere cutanee. In particolare, il β-glucano conferisce proprietà idratanti, filmogene e attività inibente nei confronti della xantina-ossidasi, enzima in grado di generare perossido di idrogeno e altri radicali liberi. A causa delle proprietà filmogene, può costituire un elemento di protezione fisica contro gli aggressori esterni. Nel cereale è presente anche l’avenasterolo che, in associazione sinergica a un derivato fenolico l’avenantramide, sviluppa azione anti-irritante e antiallergica, pertanto si usa in caso di bruciori, infiammazione della cute o prurito. Incorporati in preparati topici, i fitosteroli sono in grado di ridurre stati di rossore o infiammazioni leggere e sono ben tollerati dalla pelle. La presenza poi di diversi tipi di fenoli conferisce attività antiossidante e antiinfiammatoria, alcuni di essi assorbono i raggi UV. Negli ultimi anni studi sia in vitro che in vivo hanno chiarito i molteplici meccanismi d’azione, in particolare l’attività anti-infiammatoria e anti-istaminica. Si è dimostrato che le avenantramidi inibiscono l’attività del fattore nucleare KB e il rilascio di citochine proinfiammatorie e di istamina. Per esse è stato dimostrato, inoltre, il potere antipruriginoso in vivo e di attenuazione dell’arrossamento cutaneo indotto da raggi UV. In definitiva, l’avena colloidale è da tempo utilizzata in dermatologia come agente lenitivo per alleviare il prurito e le irritazioni associate alle dermatosi xerotiche, pertanto le sue formulazioni topiche possono rappresentare un valido supporto nel trattamento di dermatite atopica, psoriasi o esantemi indotti da farmaci riducendo l’uso dei corticosteroidi.