La ricerca recente dimostra che l’infiammazione cronica (neuroinfiammazione) è comune in molte malattie del sistema nervoso centrale (SNC) quali l’Alzheimer, la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla, la depressione e l’ansia.
L’infiammazione periferica, come quella legata alla sindrome metabolica, può diffondersi al SNC, un tempo considerato separato dal resto del corpo.
Quando i meccanismi di omeostasi diventano patologici, l’infiammazione può persistere, portando a condizioni neurologiche. Questa consapevolezza ha attirato l’interesse verso sostanze antinfiammatorie, soprattutto di origine vegetale come gli adattogeni, piante comprese in molti sistemi di medicina tradizionale, le quali mostrano effetti complessi e non specifici sul corpo umano, aumentando la sua capacità di adattarsi a condizioni di stress e sviluppare la resilienza.
Il meccanismo degli adattogeni
Numerosi studi hanno tentato di chiarire i meccanismi dietro i loro effetti farmacologici, ma sembra che questi effetti siano difficili da definire con precisione e coinvolgano più vie molecolari. Una mini-review ha analizzato il potenziale anti-neuroinfiammatorio di alcune piante adattogene: Schisandra chinensis, Eleutherococcus senticosus, Rhodiola rosea e Withania somnifera.
I risultati presentati, emersi da esperimenti in vitro e in vivo, confermano che queste piante esercitano un effetto inibitorio sulla neuroinfiammazione. Inoltre, nei modelli animali, la riduzione dell’infiammazione si accompagnava spesso a miglioramenti comportamentali.
Molti studi non riportano un composto di riferimento standard, rendendo difficile il confronto con i farmaci convenzionali, anche perché gli adattogeni tradizionalmente sono assunti per via orale in preparati quali decotti o infusi, e questo giustifica l’uso di estratti invece dei composti isolati. Questo approccio riflette la difficoltà di identificare composti singoli responsabili degli effetti terapeutici, poiché spesso è proprio la combinazione sinergica dei componenti del fitocomplesso che produce l’effetto completo.
In generale, gli adattogeni sono considerati sicuri e gli studi clinici hanno mostrato buona tollerabilità e lievi effetti collaterali, come vertigini o disturbi gastrointestinali.
Gli autori della mini-review suggeriscono che gli adattogeni meritano ulteriori indagini per il trattamento di disturbi del SNC con neuroinfiammazione concomitante o di origine infiammatoria, in quanto rappresentano una promettente alternativa alla medicina convenzionale, specialmente considerando il loro profilo di sicurezza relativamente alto e il potenziale per l’uso preventivo e terapeutico.
Wróbel-Biedrawa, D.; Podolak, I. Anti-Neuroinflammatory Effects of Adaptogens: A Mini-Review. Molecules 2024, 29, 866. https://doi.org/10.3390/ molecules29040866