Diversi studi hanno valutato l’effetto ipoglicemizzante della cannella (Cinnamomum verum J.Presl, sin. C. zeylanicum Blume) nei soggetti con diabete mellito (DM) di tipo II, ma i risultati sono stati ad oggi contrastanti.

Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia metabolica caratterizzata da un difetto della secrezione insulinica che può peggiorare nel tempo fino a determinare una condizione di insulinoresistenza. Per secoli anche la medicina tradizionale è stata utilizzata come alternativa e/o come integrazione nel trattamento di questa malattia, indicando in qualche modo che alcuni dei composti bioattivi isolati dalle piante sono in grado di esplicare un’attività antidiabetica e in particolare di abbassare i livelli ematici di glucosio.

Negli ultimi anni sono cresciute le evidenze scientifiche che la cannella possa esercitare degli effetti benefici sul diabete mellito di tipo 2 migliorando gli indici glicemici e lipidici.

Origini e componenti della cannella

La cannella (Cinnamomum verum Presl, Famiglia Lauraceae) è una pianta originaria dell’Asia meridionale e sudorientale, attualmente coltivata nello Sri Lanka, nelle Isole Seychelles, nell’India sudorientale, in Indonesia e in Sud America.

I suoi principali componenti sono la cinnamaldeide, i polimeri della procianidina di tipo A, l’acido cinnamico e la cumarina. La droga è data dalla corteccia del fusto e dei rami privata delle parti più esterne ed essiccata.

Per la presenza di polifenoli nel fitocomplesso la cannella costituisce una fonte potenziale di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie naturali, esercita un’attività antiradicalica, regola i livelli di IL-1 e IL-6, della proteina C-reattiva e del fattore di necrosi tumorale alfa che possono contribuire a proteggere dallo stress ossidativo agendo in modo benefico sul diabete.

Lo studio

Questa revisione sistematica e metanalisi di studi randomizzati e controllati (RCT) ha valutato gli effetti della supplementazione di cannella nella gestione del controllo glicemico in soggetti con diabete mellito di tipo II.

La ricerca delle fonti è stata effettuata sulle principali banche dati medico-scientifiche internazionali, tra cui Scopus, Web of Sciences, PubMed, Embase e la Cochrane Library, fino a dicembre 2022.

I risultati di 24 RCT hanno mostrato che la supplementazione di cannella ha determinato una riduzione statisticamente significativa della glicemia a digiuno (p < 0. 001), della valutazione del modello omeostatico (HOMA, Homeostatic Model Assessment) e del controllo glicemico. p< 0.001), dell’Homeostatic Model Assessment for Insulin Resistance (p< 0,001) e dell’emoglobina glicata (p = 0,011) rispetto ai gruppi di controllo che non hanno assunto tale sostanza. Per contro la cannella non ha modificato in modo statisticamente significativo i livelli sierici di insulina (p = 0,058).

Complessivamente questi risultati mostrano che gli indicatori di controllo glicemico sono diminuiti in modo statisticamente significativo con l’assunzione di cannella facendo ipotizzare che questa spezia possa avere un potenziale clinico come trattamento aggiuntivo per la gestione del diabete di tipo II.

Fonte: Moridpour AH, Kavyani Z, Khosravi S, et al. The effect of cinnamon supplementation on glycemic control in patients with type 2 diabetes mellitus: An updated systematic review and dose-response meta-analysis of randomized controlled trials. Phytother Res. 2024 Jan;38(1):117-130.