Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae originaria dell’Estremo Oriente. Di essa si utilizza il rizoma che contiene importanti princìpi attivi denominati gingeroli e shogaoli, responsabili anche del suo sapore pungente.

Nella medicina tradizionale cinese, lo zenzero è usato per espellere il “freddo”, il “vento” e l'”umidità” e si ritiene che blocchi il flusso inverso del Qi (energia).

Nei Paesi occidentali è stato usato principalmente per alleviare i sintomi gastrointestinali e le affezioni respiratorie, ma anche come stimolante dell’appetito, in alcune forme di diarrea, nei casi di nausea e vomito, nelle problematiche correlate all’artrosi. Studi preclinici indicano che lo zenzero ha effetti antiemetici, antitumorali, antinfiammatori e ipoglicemizzanti ed esplica anche un’azione protettiva nei confronti della malattia di Alzheimer.

L’attività antiemetica viene attribuita ai componenti shogaolo e gingerolo presenti nel rizoma, che stimolano il flusso di saliva, bile e secrezioni gastriche, e al galanolattone, che può agire come antagonista competitivo dei recettori 5-HT3 della serotonina.

Un recente studio randomizzato parallelo, in doppio cieco, controllato con placebo (con allocazione 1:1) ha valutato in modo specifico l’effetto dello zenzero come trattamento complementare rispetto al placebo sulla qualità della vita (QoL) correlata alla nausea indotta dalla chemioterapia e sugli esiti correlati al CINV.

I dati dello studio

Sono stati arruolati 103 adulti (zenzero: n = 52; placebo: n = 51) naïve alla chemioterapia destinati a ricevere una terapia da moderatamente ad altamente emetogena in due ospedali dell’Australia.

Lo schema di intervento comprendeva l’assunzione di 4 capsule di estratto standardizzato di zenzero (84 mg/giorno di gingeroli/shogaoli attivi) nel gruppo sperimentale e di un placebo nel gruppo di controllo a partire dal giorno di somministrazione della chemioterapia continuando per 5 giorni per i primi 3 cicli di chemio.

L’esito primario definito per il trial era la qualità della vita correlata alla nausea indotta dalla chemioterapia. Gli esiti secondari erano la qualità di vita correlata al vomito e CINV; nausea e vomito anticipatori, acuti e ritardati; fatigue; stato nutrizionale; depressione e ansia; QoL relativa alla salute ed eventi avversi.

Di seguito i risultati: sono emerse prove clinicamente rilevanti a favore dello zenzero nei punteggi per la QoL correlata alla nausea (P = 0,003), QoL complessiva correlata a CINV (P < 0,001), gravità della nausea ritardata (P = 0,003) e fatigue (P = 0,002). È stata riscontrata un’incidenza inferiore clinicamente significativa di nausea e vomito ritardati nel gruppo zenzero al ciclo 2 (P = 0,001, rispettivamente) e al ciclo 3 (P = 0,002 e P = 0,001, rispettivamente). È stata riscontrata un’incidenza inferiore di malnutrizione clinicamente significativa nel gruppo zenzero al Ciclo 3 e nei punteggi di valutazione globale soggettiva generata dal paziente.

Non è stato riscontrato nessun effetto dello zenzero sul CINV anticipato o acuto e su qualità di vita correlata alla salute, ansia o depressione. Non sono stati segnalati eventi avversi gravi.

La supplementazione di zenzero si è rivelata un intervento, complementare ai farmaci antiemetici, sicuro e ha migliorato la qualità della vita durante il trattamento chemioterapico. Sono necessari nuovi studi per esaminare nello specifico le risposte dose-dipendenti e verificare i dosaggi ottimali.

Fonte: Crichton M, Marshall S, Isenring E, et al. Effect of a Standardized Ginger Root Powder Regimen on Chemotherapy-Induced Nausea and Vomiting: A Multicenter, Double-Blind, Placebo-Controlled Randomized Trial. J Acad Nutr Diet. 2024 Mar;124(3):313-330.e6.