La stomatite aftosa ricorrente è una delle lesioni più comuni della mucosa orale. Per questo disturbo sono stati segnalati alcuni fattori predisponenti – psicologici, ematologici, genetici, traumatici e di natura allergica – ma la sua eziologia è ancora sconosciuta e pertanto non esiste una cura definitiva. Per il trattamento dei suoi sintomi si può ricorrere anche a preparati a base di piante officinali. La salvia (Salvia officinalis) è una pianta aromatica utilizzata come condimento per le sue proprietà aromatiche e in fitoterapia per migliorare i problemi digestivi e le infiammazioni delle mucose oro-faringee. Le sono state attribuite attività digestive, colagoghe, bechiche, espettoranti, tonico-stimolanti e antisettiche. Contiene diversi composti con caratteristiche di rilievo: i composti etanolici esplicano attività antibatterica, mentre i terpenoidi presenti nelle foglie, come l’acido ursolico, hanno un effetto antinfiammatorio. Un’interessante applicazione della salvia riguarda il suo possibile utilizzo in alcuni sintomi della menopausa, in particolare per ridurre sudorazione eccessiva e vampate di calore e migliorare il tono dell’umore.

La salvia, il cui nome deriva dal latino “salus” ovvero salute, è nota fin dai tempi più antichi: la conoscevano gli Egizi e gli antichi Romani, che la chiamavano Herba sacra e le attribuivano poteri divini. Dioscoride nel suo De Materia Medica riporta l’utilizzo del decotto di salvia per fermare il sanguinamento delle ferite e per disinfettare le piaghe e dell’infuso per alleviare raucedine e tosse. Plinio il Vecchio, in Naturalis Historia, cita la salvia per migliorare la memoria e sotto forma di gargarismi per alleviare afte e mal di gola. Un recente studio clinico randomizzato e controllato in doppio cieco, eseguito presso l’Università di Isfahan in Iran, ha valutato gli effetti sulla stomatite aftosa ricorrente di un gel a base di salvia, confrontato con un gel a base di triamcinolone acetonide (un corticosteroide sintetico usato per via topica per il trattamento di varie condizioni della pelle e per alleviare il disagio delle afte). Vi hanno partecipato sessanta individui con ulcere aftose non gravi: trenta sono stati trattati con il gel a base di salvia e l’altra metà con il preparato contenente triamcinolone acetonide.

Sono stati valutati il tempo di recupero del dolore, il tempo di guarigione delle lesioni aftose e il livello di dolore, con i seguenti risultati: la durata media del recupero del dolore è stata di 1,5 giorni per chi ha usato il gel di salvia e di 2,5 giorni per il triamcinolone acetonide (p < 0,001); la guarigione della lesione è avvenuta in 3,3 giorni con il gel a base di salvia e in 6 giorni con il gel di controllo (p < 0,001). La soddisfazione dei partecipanti rispetto a fattori quali il gusto e l’odore dei due gel non presentava differenze significative tra i due gruppi. I risultati di questo studio hanno mostrato che un gel contenente estratto di salvia è efficace nel trattamento della stomatite aftosa ricorrente ed è risultato migliore del triamcinolone acetonide nel recupero del dolore e nella guarigione delle afte, con una differenza statisticamente significativa.

Fonte: Abbasi F, Rasoulzadeh Z, Yavari A. The effect of sage (Salvizan gel) compared to triamcinolone acetonide on the treatment of recurrent aphthous stomatitis: a double-blinded randomized clinical trial. BMC Oral Health. 2023 Mar 18;23(1):157.