Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le malattie croniche non trasmissibili (iperglicemia, iperlipidemia, ipercolesterolemia, diabete mellito di tipo 2, ipertensione, arteriosclerosi, cancro e malattie polmonari croniche) sono la principale causa di morte a livello mondiale. La prevenzione e il controllo di queste malattie sono quindi fondamentali per la salute di tutte le popolazioni. Tra i fattori di rischio associati ci sono pressione sanguigna elevata, sovrappeso, obesità, livelli elevati di glucosio e di lipidi nel sangue.
L’ibisco (Hibiscus sabdariffa, Malvaceae) è una pianta che esplica molti benefici e diversi studi scientifici ne hanno documentato l’efficacia per una serie di condizioni. Questa revisione narrativa ne espone i principali effetti fisiologici e i benefici per la salute riportati in studi clinici. All’ibisco sono state attribuite proprietà antimicrobiche, antiossidanti, lassative, diuretiche, epatoprotettive, antinfiammatorie, antitosse, ipotensivanti, cardioprotettive e neuroprotettive. Studi in vitro e in vivo hanno indicato che esplica attività antiossidanti, antipertensive, antidiabetiche, vasorilassanti, cardioprotettive, antibatteriche, antivirali, antiproliferative, citotossiche, neuroprotettive, sedative, ansiolitiche, antidepressive, epatoprotettive, antiobesità, antinfiammatorie, antianemiche e antiulcera.
Negli studi clinici la pianta è risultato in grado di prevenire o controllare le malattie croniche non trasmissibili grazie alle sue proprietà antipertensive, antidislipidemiche, ipoglicemizzanti, antianemiche, nefroprotettive, antiossidanti e antinfiammatorie.

In particolare alcuni studi osservazionali, di intervento e studi clinici randomizzati hanno mostrato che contribuisce a ridurre la pressione arteriosa sistolica e diastolica.
L’ibisco è risultato inoltre in grado di ridurre il colesterolo totale e LDL e di aumentare il colesterolo HDL in studi clinici controllati con placebo. Assunto con una colazione ad alto contenuto di carboidrati, l’ibisco sembra rallentare l’aumento del glucosio nel sangue. Altri studi hanno indicato a seguito dell’assunzione di ibisco la riduzione della glicemia a digiuno, dei livelli di insulina a digiuno, del glucosio postprandiale e dei livelli di cortisolo, un miglioramento dell’insulinoresistenza e una tendenza alla riduzione della risposta insulinica postprandiale. L’ibisco ha mostrato inoltre un effetto di riduzione del peso e del grasso addominale in uno studio clinico randomizzato su soggetti obesi, mentre un altro studio in doppio cieco, controllato con placebo e randomizzato, l’integrazione di ibisco è stata associata a un aumento dei livelli di adiponectina.

In uno studio condotto su soggetti con nefropatia diabetica, l’integrazione di ibisco ha migliorato la funzione renale e ha ridotto i livelli ematici di azoto ureico e creatinina e di creatinina e albumina nelle urine. In uno studio clinico randomizzato prospettico si è verificata una diminuzione dei livelli di creatinina e di acido urico dopo il consumo di ibisco per 28 giorni e in uno studio clinico randomizzato di fase tre, è stata osservata una riduzione dei sintomi delle infezioni del tratto urinario dopo l’assunzione di un integratore di ibisco per 7 giorni. Uno studio su soggetti affetti da anemia ha riscontrato che l’ibisco ha effetti ematopoietici. L’effetto antiossidante è stato dimostrato da più studi e interventi, che hanno rilevato un aumento dell’attività antiossidante, una diminuzione dei livelli di malondialdeide e l’aumento dei livelli di acido ascorbico Tra le altre attività riscontrate nelle sperimentazioni pubblicate su riviste internazionali vi sono il miglioramento dei sintomi della secchezza delle fauci, l’aumento della produzione di saliva e l’effetto di regolazione del pH salivare.

Fonte: Montalvo-González E, Villagrán Z, González-Torres S, et al. Physiological effects and human health benefits of Hibiscus sabdariffa: A review of clinical trials. Pharmaceuticals (Basel). April 2022;15(4):464. doi:10.3390/ph15040464.