L’erboristeria si evidenzia come il terzo canale di vendita mentre cresce l’attenzione dei consumatori verso la naturalità e sostenibilità dei prodotti

L’attuale situazione sanitaria e sociale ha lasciato un segno in tutti i settori, incluso il mondo beauty: è quanto emerge dall’indagine “Claims di cosmetici e alimenti: bellezza, bio-naturalità, sostenibilità e… verità”, commissionata da SISTE (Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti per la Salute) e AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia).

Realizzata da Free Thinking attraverso interviste online su un campione di popolazione rappresentativo (700 persone al 70% donne di età superiore a 18 anni e un’età media di 42 anni), la ricerca ha inteso verificare la percezione dei messaggi informativi dei prodotti per il mantenimento del benessere di pelle, capelli e unghie e anche comprendere come sono percepiti dal consumatore. La survey ha, inoltre, esplorato rilevanza e valore dei temi della naturalità e della sostenibilità nella scelta e nell’acquisto dei prodotti esaminati.

Gli effetti della pandemia sul mercato

Il periodo pandemico e l’accresciuta attenzione e sensibilità del consumatore verso i temi di salute e ambiente hanno indubbiamente favorito la crescita del mercato dei prodotti naturali e biologici. Questo trend ha riguardato anche i prodotti destinati alla salute e al benessere in generale, lasciando un segno nel mondo beauty e della salute. L’acquisto degli integratori, ad esempio, è aumentato in modo significativo rispetto al periodo pre-pandemico passando dal 66% del 2019 al 77% del 2021.

Per tutti i prodotti, sia di applicazione sia integratori, le motivazioni di acquisto più forti hanno a che fare con l’apparire in forma e prendersi cura del proprio corpo, dei capelli e delle unghie, fatta eccezione per i prodotti per il viso, per i quali la motivazione principale è prevenire l’invecchiamento (58% di chi acquista prodotti beauty e 49% di chi acquista integratori) e di quelli per l’igiene personale che, negli ultimi due anni, hanno risposto all’esigenza di contenere il contagio da Coronavirus.

La vendita di entrambe le categorie merceologiche avviene principalmente in farmacia e in parafarmacia (rispettivamente al 47% e al 31% per il beauty e al 52% e 31% per gli integratori), mentre le erboristerie rappresentano significativamente il terzo canale di vendita (27%). La rete, seppure in aumento, non rappresenta ancora, in Italia, un canale di riferimento per questa tipologia di prodotti (25%).

Il calo del web

Per la raccolta di informazioni di prodotto – beauty e integratori – scende anche se di poco il ruolo del web a fronte dell’esigenza di rivolgersi, per questa materia, a figure di riferimento ed esperti. Questa tendenza – rileva l’indagine di Free Thinking – è dimostrata anche dal fatto che, per gli intervistati, le dichiarazioni preferite a garanzia del risultato di prodotto sono “approvato da specialisti” e “dermatologicamente testato” mentre “raccomandato da influencer” è in fondo alla classifica delle dichiarazioni a cui affidarsi.

Al momento dell’acquisto sia per i prodotti di applicazione sia per gli integratori, si cercano caratteristiche che garantiscano che i prodotti non siano dannosi quali la presenza di certificazioni bio (77% per i prodotti beauty e 78% per gli integratori), la naturalità (77% per i prodotti beauty e 75% per gli integratori) e l’assenza di ingredienti particolari (70% per i prodotti beauty e 75% per gli integratori).

I claims più gettonati

Tra i claims, invece, non emergono differenze significative o tendenziali tra beauty e integratori: “con ingredienti naturali 100%” e “senza derivati animali” sono i due claim più rilevanti (intorno al 50%), mentre “impatto zero sull’ambiente”, “confezione riciclabile”, “certificato bio” e “a bassa emissione di CO2” si attestano intorno al 40% delle risposte degli intervistati.

Il consumatore, dunque, oggi più che mai sembra prestare grande attenzione alla naturalità delle formule dei prodotti per la bellezza e la salute e parallelamente è sempre più consapevole del tema sostenibilità, intesa in senso lato come sostenibilità ambientale, sociale ed economica.