I deodoranti

La sudorazione

La sudorazione rappresenta uno dei principali meccanismi di termoregolazione e avviene per opera delle ghiandole sudoripare eccrine, che si attivano in modo massivo su tutta la superficie corporea quando la temperatura esterna si innalza. Sul corpo umano sono presenti circa 3 milioni di queste ghiandole, che funzionano a intermittenza alternando periodi di quiescenza a periodi di attività (anche nelle fasi di massima sudorazione metà delle ghiandole risulta inattiva). La sudorazione abbassa la temperatura della superficie cutanea in modo piuttosto rapido, in quanto l’evaporazione di un grammo di acqua sottrae al corpo 0,58 kilocalorie. Esistono poi altri sistemi di termoregolazione come l’irraggiamento, che dipende dal tono muscolare dei vasi periferici. Ad esempio l’innalzamento della temperatura corporea determina vasodilatazione con maggior dissipazione di calore da parte della cute; al contrario, il raffreddamento induce vasocostrizione e favorisce il mantenimento del calore all’interno del corpo.

Le ghiandole sudoripare si dividono in:

eccrine: sono diffuse su tutta la superficie corporea e sono numerose nella fronte, nei palmi delle mani e nelle piante dei piedi. Dal punto di vista anatomico si tratta di ghiandole tubulari, la cui porzione secernente è formata da una struttura glomerulare che si prolunga in un tubulo escretore che risale verso l’epidermide. Queste ghiandole sono attive fin dalla nascita e producono il sudore, un liquido trasparente con pH debolmente acido (5-7), formato da acqua, cloruro di sodio, potassio, urea, glucosio, lattati e piccole quantità di aminoacidi. La produzione di su­dore è influenzata soprattutto dalle condizioni ambientali (temperatura, umidità) e psicologiche (stress, ansia). Oltre a intervenire nella termoregolazione, il sudore eccrino partecipa alla formazione del film idroacidolipidico distribuito sull’epidermide e contribuisce all’escrezione delle tossine;

– apocrine: appartengono al complesso pilo-sebaceo, ma nell’uomo sono presenti soltanto a livello delle ascelle, delle areole mammarie, dei genitali e si attivano in seguito alla pubertà per effetto degli ormoni sessuali. Sebbene esista una certa variabilità individuale nella distribuzione e nel­la grandezza delle ghiandole apocrine, da un punto di vista anatomico si tratta di strutture tubulari semplici formate da una porzione profonda avvolta a gomitolo (glomerulo sudoriparo apocrino) e un dotto escretore allungato. Il sudore apocrino appare come un liquido lattescente che contiene, tra l’altro, carboidrati, lipidi e colesterolo, sostanze che vengono degradate dai batteri presenti in queste zone, determinando il caratteristico odore acre del sudore. Il sudore apocrino contribuisce alla formazione dell’odore corporeo personale.

Per quanto riguarda le ghiandole sebacee, si tratta di strutture annesse al follicolo pilifero e distribuite su tutta la superficie corporea, a eccezione delle regioni palmo-plantari delle mani e dei piedi. A livello strutturale queste ghiandole presentano forma a grappolo con acini ricchi di cellule secernenti il sebo, una sostanza importante per la conservazione delle proprietà fisiologiche della pelle, dei peli e dei capelli. Il sebo è costituito prevalentemente da squalene, trigliceridi, cere ed esteri sterolici, acidi grassi liberi, colesterolo. Da un punto di vista funzionale esso contribuisce alla formazione del film idroacidolipidico, crea una barriera semipermeabile che si oppone alla perdita di acqua (azione idratante indiretta), regola il pH cutaneo e partecipa all’azione antibatterica grazie alle sostanze batteriostatiche in esso contenute e alla sua acidità (pH 3-4).

L’odore corporeo varia da individuo a individuo e dipende da numerosi fattori sog­gettivi, anche se l’impronta olfattiva della cute è legata in gran parte alle secrezioni ghiandolari e alla loro degradazio­ne da parte della flora cutanea. Infatti, le lipasi (enzimi che degradano i lipidi) prodotte dai batteri idrolizzano i trigliceridi del sudore a glicerolo e acidi grassi, che vengono ulteriormente catabolizzati a derivati volatili responsabili del cattivo odore.

Con il termine iperidrosi si definisce una situazione di eccessiva produzione di sudore, mentre la bromidrosi si riferisce a una sudorazione abbondante accompagnata da odore sgradevole. La bromidrosi è in gran parte legata alle secrezioni delle ghiandole apocrine e può dipendere da fattori costituzionali o patologici (alterazione della cute di alcune regioni o presenza di infezioni batteriche o fungine).