Meno restrizioni aiuterebbero il settore…

Può fare qualche esempio?

Ho inserito in negozio alcune linee cosmetiche tedesche e austriache di solida tradizione e prossimamente proporrò prodotti a base di rosa damascena, la rosa bulgara alla quale ho dedicato la mia erboristeria.

Si collega in questo modo alle sue radici?

Non solo, è anche una scelta di qualità. La rosa damascena è la varietà di rosa più apprezzata e pregiata. È coltivata da secoli nella Valle delle Rose in un’area della Bulgaria, incastonata fra Kazanlik e Kusoura, che gode di un particolare microclima. Questo fattore, insieme al tipo di terreno e all’abilità dei coltivatori, ha reso la rosa bulgara la più famosa nel mondo. Fino ad alcuni anni fa in Bulgaria si distillava il 90% della produzione mondiale di oli essenziali di rosa, usati in profumeria, cosmesi e medicina, dove si apprezza la sua azione antinfiammatoria, in particolare per occhi e cavità orale. Sto prendendo i contatti necessari per far arrivare direttamente dalla Bulgaria alcuni prodotti a base di olio essenziale di rosa damascena e sono particolarmente soddisfatta.

Dopo tre anni di attività, riesce a trarre un primo bilancio?

L’avvio è stato piuttosto critico, ho dovuto infatti confrontarmi con una certa diffidenza da parte della città. Per fortuna quest’ostacolo, che non avevo per nulla messo in conto, è stato superato. Oggi l’erboristeria funziona discretamente e la fascia dei miei clienti si amplia ogni anno. Molti sono clienti di nuova acquisizione, poiché del vecchio gruppo che si rivolgeva all’erboristeria nella precedente gestione, è rimasto poco, tranne alcune persone di una certa età affezionate ad alcune tisane, che continuo a mettere a loro disposizione. Nel 2010 e 2011 l’andamento è stato positivo; l’estate scorsa, ad esempio, ho lavorato molto bene con i turisti. I problemi sono iniziati a novembre, quando si sono sommati più fattori negativi: la crisi economica, l’incertezza seguita al cambiamento di governo, le abbondanti nevicate che hanno bloccato la città… Quest’anno insomma tutto gira a un ritmo più lento.

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