Gli interventi con probiotici possono aiutare a mitigare i danni al fegato causati dall’assunzione di alcol, ma i meccanismi non sono del tutto chiari.
Uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha valutato gli effetti protettivi del probiotico Weizmannia coagulans BC99 sul fegato di bevitori a lungo termine.
La sperimentazione, durata 60 giorni, ha coinvolto inizialmente 70 partecipanti di età compresa tra 18 e 65 anni con una storia di consumo di alcol di almeno 20 g al giorno per più di un anno. 60 hanno completato l’intero processo sperimentale.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 3 g/die di W. coagulans BC99 (1×10¹⁰ CFU) o un placebo. I risultati hanno mostrato che l’intervento con il probiotico ha determinato un miglioramento significativo degli indicatori della funzione epatica (ALT, AST, γ-GT, bilirubina totale) e della funzione renale (BUN, acido urico, rapporto BUN/creatinina).
Inoltre, si è osservata una riduzione dei fattori pro-infiammatori TNF-α, IL-6 e hs-CRP e un aumento del fattore antinfiammatorio IL-10. Inoltre, il probiotico ha modulato l’equilibrio del microbiota intestinale, aumentando l’abbondanza di batteri benefici e riducendo quelli potenzialmente patogeni.
È stato riscontrato anche un aumento di batteri della famiglia Muribaculaceae, ritenuto un fattore chiave nell’alleviare il danno epatico indotto dall’alcol. In conclusione, lo studio suggerisce che W. coagulans BC99 ha il potenziale per alleviare il danno epatico alcolico e rappresenta una strategia efficace per la protezione del fegato nei bevitori a lungo termine.
Zhang J, Li C, Duan M, et al. The Improvement Effects of Weizmannia coagulans BC99 on Liver Function and Gut Microbiota of Long-Term Alcohol Drinkers: A Randomized Double-Blind Clinical Trial. Nutrients. 2025 Jan 17;17(2):320. doi: 10.3390/nu17020320.