L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune scatenata da una reazione anomala del sistema immunitario che attacca le cellule sane scambiandole per nemiche. Le conseguenze di questo processo sono il danno alle articolazioni (ma non solo) e l’infiammazione che, se non vengono curati, peggiorano sempre di più, fino a compromettere in modo importante la vita di chi ne soffre, sul piano fisico e anche dal punto di vista psicologico.

In Italia si stimano circa 400.000 casi, donne in 8 casi su 10, con un picco soprattutto nella fascia d’età tra i 40 e i 60 anni. L’artrite reumatoide è caratterizzata da dolore, gonfiore e rigidità articolare con interessamento prevalentemente simmetrico soprattutto delle piccole articolazioni di mani e piedi. Il coinvolgimento della colonna è molto raro e solo nelle fasi avanzate della malattia. Il dolore e la rigidità sono presenti soprattutto di notte e al risveglio, il quadro clinico migliora nel corso della giornata.

Si ritiene che anche lo stress ossidativo abbia un ruolo cruciale nella fisiopatologia dell’artrite reumatoide, che è associata a difese antiossidanti compromesse. Lo stress ossidativo è un’alterazione dell’equilibrio tra la produzione di radicali liberi (ROS) e i sistemi antiossidanti attivati dall’organismo che può arrecare danni a cellule e tessuti.

I dettagli dello studio

Un recente studio clinico controllato randomizzato in doppio cieco con controllo placebo ha indagato gli effetti dell’integrazione di curcumina sui livelli sierici della capacità antiossidante totale, di malondialdeide (MDA), un metabolita fisiologico e marcatore dello stress ossidativo, e sul Disease Activity Score- DAS-28 (un indice di valutazione dell’attività dell’artrite reumatoide a 28 item) in un campione di donne con artrite reumatoide.

A tal fine 48 donne affette da artrite reumatoide sono state suddivise in due gruppi: il gruppo di intervento ha ricevuto una capsula di curcumina (500 mg al giorno), mentre il gruppo di controllo ha ricevuto una capsula placebo; la sperimentazione è durata 8 settimane.

Le misurazioni antropometriche e i campioni di sangue a digiuno sono stati raccolti al basale e alla fine dello studio. Infine, è stato valutato anche il Disease Activity Score, questionario in 28 item (DAS-28), l’apporto alimentare e i livelli di attività fisica.

La supplementazione di curcumina per 8 settimane ha aumentato in modo statisticamente significativo i livelli sierici di capacità antiossidante totale (p < 0,05), ha diminuito il numero delle articolazioni dolenti e gonfie, il punteggio sulla scala analogica visiva (VAS) per il dolore e il punteggio sul DAS-28 rispetto al placebo alla fine del trattamento (p < 0,001).

Anche il livello di malondialdeide è diminuito in modo significativo nel gruppo curcumina (p <0,05), ma i cambiamenti nella concentrazione di MDA non sono risultati statisticamente significativi tra i due gruppi alla fine dello studio (p = 0,145).

In definitiva, scrivono gli autori, l’integrazione di curcumina ha avuto un effetto benefico aumentando i livelli sierici di capacità antiossidante totale e diminuendo il punteggio del DAS-28 in un gruppo di donne che presentavano artrite reumatoide.

Fonte: Pourhabibi-Zarandi F, Rafraf M, Zayeni H, Asghari-Jafarabadi M, Ebrahimi AA. The efficacy of curcumin supplementation on serum total antioxidant capacity, malondialdehyde, and disease activity in women with rheumatoid arthritis: A randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial. Phytother Res. 2024 May 3.