Il partenio (Tanacetum parthenium L.) è una pianta erbacea della famiglia delle Asteracee: i suoi componenti principali sono flavonoidi, sesquiterpeni e polifenoli. Fra questi i più importanti per l’attività salutistica della pianta sono i sesquiterpeni lattonici e in particolare il partenolide, dimostratosi il principio attivo di riferimento. La principale proprietà attribuita al partenio è quella inibitoria sulla liberazione di sostanze endogene vasoattive e quella spasmolitica, calmante delle tensioni muscolari/addominali. Alcuni studi clinici ne hanno mostrato l’attività nel contrasto della cefalea. Questo recente studio clinico randomizzato in doppio cieco ha valutato nello specifico gli effetti del partenio su alcuni parametri immunologici e di coagulazione in soggetti sani nonché i suoi potenziali effetti avversi.

Vi hanno partecipato sessanta adulti sani e non fumatori che sono stati suddivisi in un gruppo di intervento e in un gruppo di controllo placebo. I primi hanno assunto una capsula/die (250 mg) di partenio, agli altri è stata data una sostanza placebo simile nella presentazione; la sperimentazione è durata 2 settimane. Ai fini della valutazione sono stati prelevati campioni di sangue e sono stati misurati le citochine infiammatorie, il tempo di protrombina (PT), il tempo di tromboplastina parziale (PTT) e i test di funzionalità epatica. Il livello sierico di protrombina è aumentato nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo nel t-test (p = 0,003) e nel modello di regressione (p = 0,04). Anche il tempo di tromboplastina parziale, l’IL-17A e la chemochina MCP-1 hanno avuto un aumento significativo nel gruppo di intervento, rispetto a quello di controllo, dopo l’assunzione di partenio (con valori P = 0,001, 0,048 e 0,017 rispettivamente).

Questi dati suggeriscono che il partenio può avere delle proprietà anticoagulanti e svolgere un ruolo di regolazione del sistema immunitario, concludono i ricercatori, ricordando che è tuttavia necessario realizzare altri studi con campioni più ampi e con follow-up più lunghi. Tanacetum parthenium (L.) è in genere una pianta ben tollerata. È bene evitare l’assunzione se si soffre di allergia alle Asteraceae e in caso di gastrite o ulcera gastrica. Non assumere in contemporanea con farmaci anticoagulanti, antiaggreganti, FANS e con antiemicranici, a causa del meccanismo d’azione simile.

Fonte: Mohammadreza Ataollahi, Ebrahim Akrami, Mehdi Kalani, et al. Evaluation of anticoagulant and inflammatory effects of Tanacetum parthenium (L.) in a randomized controlled clinical trial, Journal of Herbal Medicine, Volume 36, 2022, 100613, ISSN 2210-8033.