Il trifoglio, i suoi isoflavoni, e il ruolo nella menopausa

Il trifoglio (Trifolium pratense L.), così come il meliloto e l’erba medica, è una pianta medicinale importante anche in medicina come fonte di sostanze ad attività estrogenica, quelle che oggi anche in Europa sono ben conosciute con il nome di fitoestrogeni, e delle quali si conoscono la struttura, il meccanismo d’azione e le vie metaboliche seguite dalle stesse.

Oggi sappiamo che il trifoglio contiene delle sostanze che appartengono alla classe fitochimica degli isoflavoni, simili a quelli presenti nella Soia. Sono strutturalmente simili ai flavonoidi e, dal punto di vista farmacologico, sono dotati di attività estrogenica.

Gli isoflavoni più rappresentativi sono: formononetina, biocanina, daidzeina egenisteina che, a differenza degli estrogeni di sintesi, presentano, nella loro componente agliconica, un effetto agonista/antagonista sui recettori
per gli estrogeni e consentono un intervento senza rischi di effetti collaterali per i disturbi della menopausa, ma anche per la prevenzione di certe forme tumorali.