L’utilizzo dell’ippocastano nell’insufficienza venosa cronica

L’ippocastano, o castagno d’india, (Aesculus hippocastanum L.) è un albero spesso presente come pianta ornamentale in giardini e parchi pubblici, caratteristico per la forma della foglie e dei ricci delle castagne.

La parte della pianta correttamente utilizzabile è rappresentata dai semi, cioè dalle castagne d’India, contenenti glucosidi triterpenici (saponine) la cui miscela è chiamata comunemente “escina”, glucosidi cumarinici (in particolare l’esculina), procianidine, tannini e flavonoidi.

L’ippocastano è presente in Farmacopea Ufficiale e in specialità medicinali registrate, in realtà si tratta di una vera e propria pianta medicinale, non tossica.

Le attività farmacologiche esplicate sono molteplici; in particolare, è stato dimostrato che l’ippocastano aumenta la resistenza capillare, riduce la permeabilità capillare e ha un’azione antinfiammatoria e di drenaggio linfatico. Inoltre, offre la possibilità di intervenire sul ricambio elettrolitico locale favorendo la rimozione di liquidi interstiziali
accumulatisi (azione antiedema).

Indicato in disturbi da insufficienza venosa periferica (gonfiori, pesantezza, dolori, prurito ecc.), varici e sindromi post-flebitiche, emorroidi, cellulite e fragilità capillare.