La melissa (Melissa officinalis L.) è una pianta medicinale contenente composti volatili e flavonoidi con molte proprietà curative. Grazie alle sue notevoli capacità antiossidanti e neuroprotettive, la melissa ha attirato molta attenzione nel contesto neurologico.

La maggior parte dei farmaci antitumorali agisce in modo non selettivo sia sulle cellule normali che su quelle cancerose, gli effetti collaterali sono inevitabili e in più dell’80% dei pazienti si riporta almeno un caso di complicazioni.

La neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia (CIPN) è un effetto collaterale sperimentato dai pazienti oncologici, per il quale sono utilizzate varie opzioni di trattamento, tra cui antidepressivi, anticonvulsivanti, antinfiammatori e antiossidanti.

La melissa (Melissa officinalis L.) è una pianta medicinale contenente composti volatili e flavonoidi con molte proprietà curative. Grazie alle sue notevoli capacità antiossidanti e neuroprotettive, la melissa ha attirato molta attenzione nel contesto neurologico, per il trattamento di disturbi come depressione, ansia, insonnia e dolore.

Lo studio clinico sulla melissa

Considerando le proprietà peculiari della melissa e il crescente interesse per l’uso delle piante medicinali in vari ambiti terapeutici, in Iran è stato condotto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, mirato a investigare il possibile beneficio dell’aggiunta di melissa al regime standard di trattamento della CIPN in un campione di 80 pazienti oncologici, suddivisi in maniera casuale in due gruppi di 40 soggetti. Lo studio è durato 3 mesi.

Il gruppo placebo ha assunto 300 mg di gabapentin al giorno (il farmaco utilizzato come trattamento standard per la neuropatia periferica) e placebo ogni 12 ore. Il gruppo di intervento, oltre ai consueti 300 mg di gabapentin/die, ha assunto un estratto idroalcolico di melissa in capsule (500 mg 2 volte al giorno; fenoli totali 61,35 mg equivalenti di acido gallico/g di estratto).

Risultati dello studio

I pazienti sono stati valutati al basale e al termine del trattamento secondo i Common Terminology Criteria for Adverse Effects (CTCAE), un sistema sviluppato per determinare gli eventi avversi e la loro gravità negli studi sul cancro, e l’EORTC QLQ-C30 (Integrated System for Quality of Life Assessment), un sistema per valutare la qualità della vita. Nel gruppo placebo, 3 pazienti non hanno potuto tollerare il farmaco a causa di disturbi gastrointestinali, mentre nel gruppo intervento hanno completato lo studio 35 pazienti.

I valori finali di CTCAE hanno mostrato una differenza statisticamente significativa (p=0,01). Gli indicatori relativi alla qualità della vita in entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento significativo; inoltre, nel gruppo di intervento, la percezione del dolore e la diarrea sono state significativamente ridotte.

 

Ehsani Z, Salehifar E, Habibi E, Alizadeh-Navaei R, Moosazadeh M, Tabrizi N, Zaboli E, Omrani-Nava V, Shekarriz R. Effect of Melissa officinalis on Chemotherapy-Induced Peripheral Neuropathy in Cancer Patients: A Randomized Trial. Int J Hematol Oncol Stem Cell Res. 2024 Apr 1;18(2):165-173. doi: 10.18502/ijhoscr.v18i2.15372.