L’agnocasto (Vitex agnus-castus L.; Famiglia: Lamiaceae), noto anche come falso pepe o pepe dei monaci, è una pianta arbustiva decidua perenne diffusa nell’area mediterranea lungo i fiumi e nelle zone costiere che a completo accrescimento raggiunge l’altezza di 5–6 metri. Presenta foglie palmatocomposte di colore verde e infiorescenze di colore tra il blu e il rosa riunite in spighe lunghe e sottili; la fioritura ha luogo nel periodo giugno-settembre. I frutti sono bacche di colore nero contenenti quattro semi estremamente duri, con odore aromatico e sapore amaro e leggermente pungente. La droga è costituita dal frutto intero, maturo ed essiccato.

I costituenti principali del frutto sono flavonoidi (casticina, vitexina, isovitexina ecc.), glicosidi iridoidi (aucuboside e agnoside), composti terpenici, olio essenziale, alcaloidi, olio ad acidi grassi insaturi. Le foglie e i frutti dell’agnocasto godono da sempre fama di anafrodisiaci e sedativi. Gli antichi Greci lo consideravano “utile per quelli che fanno voto di castità”; Dioscoride riporta che le sacerdotesse di Ceres dormivano su sacchi riempiti con le foglie della pianta per scacciare i ‘pensieri impuri’. Nel XX secolo il medico francese H. Leclerc segnalava l’utilizzo delle sommità fiorite di agnocasto per le virtù sedative attribuite ai glucosidi, utili “nelle turbe neurovegetative e nelle psiconevrosi che hanno come primum movens un’affezione pelvica o turbe delle funzioni digestive”.

La medicina popolare, in generale, riconosce alla pianta attività anafrodisiaca, antispasmodica, emmenagoga, sedativa e galattagoga. I frutti venivano utilizzati anche per stimolare la digestione, mentre per uso esterno venivano impiegati per le proprietà vulnerarie. Le attività principali dell’agnocasto sono quella ormonale (progestinica e anti-estrogenica), antispasmodica e tonica. La pianta trova indicazione nella sindrome premestruale da iperfollicolinismo, nelle emorragie provocate da insufficienza del corpo luteo, nelle menorragie e metrorragie, nella ritenzione idrica della fase premestruale e può essere anche utilizzata per alcuni problemi dermatologici sensibili al trattamento ormonale, come ad esempio l’acne. La letteratura medica non segnala effetti secondari tossici, a meno che non sia presente un’ipersensibilità individuale. Non utilizzare durante gravidanza e allattamento e in ambito pediatrico.

 

Fonte:
Kamal N, Mio Asni NS, Rozlan INA, Mohd Azmi MAH, Mazlan NW, Mediani A, Baharum SN, Latip J, Assaw S, Edrada-Ebel RA. Use of Vitex sp. Plants (Basel). 2022 Jul 26;11(15):1944.