Sta per chiudersi il 2019, un anno contrassegnato per il settore erboristico da vicende alterne. Alcune molto positive, altre che indicano difficoltà alle quali la categoria saprà certamente rispondere, ma per le quali occorre attrezzarsi per tempo.
La prima buona notizia è arrivata a gennaio e – come abbiamo ampiamente scritto – ha segnato un punto di svolta, perlomeno in questa fase. Parliamo del riconoscimento del ruolo dell’erborista nella miscelazione in estemporanea delle tisane, già affermato nel Decreto legislativo n. 75/2018, ma ulteriormente precisato con una nota del ministero della Salute che ha specificato chi sono gli erboristi, individuandoli negli operatori in possesso del diploma di Urbino o della laurea in Scienze e/o Tecniche erboristiche e affini.
Sempre in gennaio è stato approvato il Decreto ministeriale con cui si aggiorna l’elenco delle piante autorizzate per la preparazione degli integratori, quindi ad uso dell’erborista, con la reintroduzione degli effetti fisiologici delle piante che si possono utilizzare, in attesa che l’Europa definisca prima o poi le indicazioni salutistiche per i botanicals.
Se le stime per il mercato europeo degli integratori (Future Market Insights) ipotizzano un incremento annuale di circa il 7% fino al 2025, con una domanda sostenuta da Germania, Francia, Gran Bretagna e anche Italia, dove si prevede un tasso annuo di crescita del 5,9% per il periodo 2018–2023 con gli integratori a base di ingredienti vegetali come uno dei segmenti di mercato più dinamici, devono far riflettere i dati di UnionCamere per il settore erboristico di fine 2018. Per la prima volta da anni, infatti, è stata rilevata una flessione del numero di erboristerie (4.221 in Italia) e la chiusura di 70 punti vendita rispetto all’anno precedente. Questa flessione dell’1,65%, benché minima rispetto a quanto si registra in altri comparti economici e commerciali, è quindi un indicatore da non trascurare per la realtà dell’erboristeria.
In maggio è poi esploso l’affaire curcuma: un improvviso e apparentemente inspiegabile picco di epatiti che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, finché a luglio il ministero della Salute ha diramato un comunicato esplicativo riconducendo il fenomeno ‘verosimilmente’ a suscettibilità individuale, alterazioni preesistenti della funzione epato-biliare o interazioni con farmaci. Parallelamente l’autorità sanitaria ha deliberato l’inserimento di un’avvertenza sulle etichette (a partire dal 1° gennaio 2020), che sconsiglia l’assunzione di preparati a base di estratti di curcuma in presenza di alterazioni della funzione epato-biliare o calcolosi delle vie biliari. Di conseguenza il 26 luglio un decreto dirigenziale ha modificato la lista delle piante ammesse per la preparazione di integratori alimentari, inserendovi le avvertenze sui preparati a base di curcuma.
Da parte nostra, oltre a monitorare e riferire puntualmente questi eventi, abbiamo proseguito l’attività di informazione e aggiornamento a servizio degli erboristi con la rivista, ma anche con il sito e il profilo Facebook, sempre più seguito.
All’interno del processo di rinnovamento di contenuti e registri comunicativi della rivista abbiamo introdotto una nuova rubrica dedicata alla comunicazione online e alla web strategy per analizzare questi strumenti, sempre più comuni anche tra gli erboristi, e consigliare come utilizzarli al meglio sulla base di competenze specifiche. E poiché siamo convinti che innovazione e tradizione debbano marciare insieme, abbiamo aperto anche uno spazio dedicato alla formulazione delle tisane affidandolo a due esperti navigati del settore, Francesco Novetti e Paola Paltrinieri.
Abbiamo infine organizzato con entusiasmo, visti gli esiti positivi dell’edizione ‘pilota’ del 2018, la seconda edizione del Premio Erboristeria dell’Anno e i numeri ci hanno dato ragione. L’adesione all’interno della categoria è stata ancora maggiore rispetto all’anno passato. La cerimonia di premiazione ha fotografato la categoria nella sua varietà – erboristi giovanissimi e altri attivi da decenni – provenienti da tutte le aree del Paese e ci ha fatto conoscere di persona tanti nostri lettori. È stata un’esperienza positiva che intendiamo ripetere anche nel 2020. Stay tuned!