La versatilità del fico d’India

fico d'India

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il fico d’India (Opuntia ficus-indica) è una succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee e al genere Opuntia, originaria del Centro America ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di America, Africa, Asia e Oceania, ricca in nutrienti e composti bioattivi benefici per la salute dell’uomo. La composizione dei cladodi, comunemente denominati pale, e del frutto è diversa, ma entrambi forniscono vari livelli di macronutrienti, vitamine, minerali e sostanze fitochimiche.

I frutti – da cui sono stati isolati numerosi glicosidi flavonolici – sono ricchi ad esempio di sostanze antiossidanti (beta-cianine) che, secondo alcuni studi, potrebbero abbassare i livelli di colesterolo LDL e proteggono dai processi ossidativi. I cladodi contengono minerali come il calcio, il manganese, essenziale per il metabolismo del glucosio; magnesio, utile per regolare sintesi proteica, funzione muscolare e nervosa, glicemia e pressione sanguigna, e vitamina C.

Usi tradizionali del fico d’India

Nella tradizione popolare il fico d’India è stato utilizzato con diverse modalità e obiettivi che vanno dal trattamento dei problemi digestivi, a quello di ustioni e ferite per via topica. Le pale, ad esempio, sono state utilizzate per alleviare calore e infiammazioni o anche, applicate sulle vesciche, per favorire una rapida espulsione del pus. I fiori venivano invece impiegati per mitigare disturbi respiratori come bronchite e asma. Tradizionalmente il frutto è stato utilizzato contro la pertosse, per espellere il catarro dai polmoni e per aumentare la secrezione biliare. Le tribù indigene in Messico e la tribù Pima nel centro e sud dell’Arizona lo utilizzavano per il diabete; tra gli usi storici si includono anche il trattamento dei postumi di una sbornia e dell’ipertrofia prostatica.

Tutte le succulente del genere Opuntia svolsero un ruolo importante nella vita quotidiana e nell’economia degli Aztechi e dei Maya, in quanto venivano impiegate non soltanto come cibo per l’uomo e il bestiame, ma anche, essendo piante ospiti della cocciniglia (Dactylopius coccus), per ricavarne  la tintura di carminio, molto apprezzata per i tessuti in lana e cotone.

Oggi il fico d’India viene utilizzato come alimento – sia il frutto sia le pale – per la preparazione di bevande, come foraggio per animali, a uso tintorio, per la purificazione dell’acqua potabile, come addensante e siepe protettiva. La ricerca scientifica sta valutando diverse sue proprietà per la salute umana.

 

Fonte: American Botanical Council.