Pronti alle sfide future

Accendere i riflettori sull’erboristeria italiana e sulla figura dell’erborista, valorizzarne il bagaglio di competenze e l’esperienza nella gestione al pubblico di piante officinali e derivati.

È questo il senso con cui la nostra testata ha promosso il “Premio Erboristeria dell’anno 2018”, un’iniziativa che è andata ad affiancarsi alla consolidata attività di comunicazione e informazione specializzata che L’Erborista porta avanti in questo settore da quasi 30 anni.

Gli erboristi che hanno partecipato al premio si sono messi in gioco raccontando se stessi, descrivendo le caratteristiche del punto vendita, le scelte attuate per quanto riguarda l’organizzazione dell’erboristeria e l’offerta al cliente, accettando così di condividere la propria storia professionale e il percorso di un’attività che, per alcuni, è di lunga data.

Nel corso della affollata cerimonia di premiazione tenutasi il 9 settembre all’interno della manifestazione fieristica Sana a Bologna (vedi pagg.14-17), le erboristerie selezionate dalla giuria composta da erboristi, esperti del settore e docenti universitari hanno dunque presentato, attraverso le parole del titolare, il proprio stile di lavoro declinando in modo originale che cosa vuol dire essere erboristi oggi e facendo emergere la cifra che distingue ogni punto vendita, il titolare e il team che lo affianca nel servizio alla clientela.

Queste narrazioni hanno ricostruito un mosaico variegato che fotografa, nella sua peculiarità, il mondo dell’erboristeria italiana. Una realtà composta da oltre 4.300 negozi dove convivono percorsi e pratiche diversi che, tuttavia, trovano un minimo comun denominatore in alcuni principi di fondo che forgiano di fatto l’identità della categoria.

Il radicamento nella tradizione e il legame con lo storico patrimonio delle conoscenze erboristiche, la professionalità che scaturisce sì da percorsi non omogenei, ma che trova nel diploma di erborista e, per le generazioni più giovani, nel corso di laurea in Tecniche e Scienze Erboristiche, la formalizzazione sul piano delle competenze, il servizio di consulenza personalizzato, quasi tagliato artigianalmente su misura, che l’erborista può e deve offrire alla clientela come un valore aggiunto e una specificità che può rafforzarne il posizionamento sul mercato. Un mercato che complessivamente cresce, come riportano le indagini statistiche sia nazionali sia europee, ma dove l’erboristeria, oggi molto più che nel passato, deve fare i conti con una forte e capillare concorrenza, inclusa quella emergente da qualche anno del commercio elettronico.

E infine, ma non per importanza, la capacità di rinnovarsi, negli strumenti e nelle tecniche di lavoro, facendo uso di un sapere esperienziale e adattativo che, interpretando i nuovi bisogni del consumatore, è in grado di recepirli nella forma migliore e quindi di rimodulare la propria offerta di preparati e servizi di qualità al passo con i tempi senza snaturare il proprio ruolo.

L’entusiasmo con cui gli erboristi hanno partecipato a questa nostra iniziativa, colorandola di sfumature personali e anche di passione, ci è parso un segnale positivo, il carburante giusto per affrontare le sfide che la categoria ha davanti a sé in questa fase.

Superata l’emergenza della crisi del decennio trascorso e per certi versi forgiata dal suo attraversamento, l’erboristeria deve infatti attrezzarsi a più livelli per riposizionarsi nel mercato delle piante officinali facendo tesoro dell’esperienza, puntando sulla professionalità, misurandosi con le nuove tecnologie, perfezionando le competenze, ritessendo relazioni di filiera sempre più necessarie.

Nuove sfide e rinnovati impegni, dunque, scandiranno i prossimi mesi: formazione, aggiornamento, posizionamento nel mercato, per citarne solo alcuni.

Su questi temi siamo pronti a fare la nostra parte portando avanti il nostro lavoro sul piano dell’informazione e della comunicazione e approfondendo via via i temi che sono emersi in questo momento costruttivo di scambio e di incontro con molti di voi.