Nigella sativa e funzione tiroidea

A Doctor Performing Physical Exam Palpation Of The Thyroid Gland

La tiroidite di Hashimoto è una patologia autoimmune e la prima causa di ipotiroidismo primario. L’utilizzo di Nigella sativa è da qualche tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori per il suo potenziale contributo nel trattamento complementare di diverse malattie croniche, tra cui iperlipidemia, ipertensione e diabete mellito di tipo 2 (T2DM). Un recente studio realizzato da ricercatori iraniani, molto attivi su questo fronte, ha valutato gli effetti della pianta sulla funzione tiroidea, sui livelli del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), sulla nesfatina-1 e sulle caratteristiche antropometriche di persone affette da tiroidite di Hashimoto. Vi hanno partecipato 40 soggetti di età compresa tra 22 e 50 anni, assegnati con randomizzazione in un gruppo di intervento e un gruppo di controllo, che hanno ricevuto un estratto secco di Nigella sativa oppure un placebo per 8 settimane. Alla baseline e alla settimana 8 sono state valutate le variabili antropometriche, l’assunzione nutrizionale, lo stato tiroideo e i livelli di VEGF e di nesfatina-1. Dall’analisi dei risultati è emerso che il trattamento con Nigella sativa ha ridotto significativamente il peso corporeo, il girovita e l’indice di massa corporea (p<0.05). Nel gruppo Nigella sono diminuite le concentrazioni sieriche di ormone stimolante della tiroide (TSH) e anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO), mentre le concentrazioni sieriche di T3 sono aumentate (p<0.05). Sempre nel gruppo Nigella è stata rilevata una riduzione significativa delle concentrazioni sieriche di VEGF (p<0.02). Nessuno di questi cambiamenti è stato osservato nel gruppo trattato con placebo. Processando i dati attraverso un modello di regressione multipla, si è visto che, nel solo gruppo Nigella, i cambiamenti relativi al rapporto vita-fianchi (WHR) e agli ormoni tiroidei sono risultati significativamente predittivi dei cambiamenti VEGF e nesfatina-1 (p<0,05). Secondo gli autori dello studio, i risultati ottenuti hanno mostrato un importante effetto benefico dell’estratto secco di Nigella sativa nel migliorare lo stato tiroideo e le variabili antropometriche in soggetti con tiroidite di Hashimoto; inoltre, la pianta ha ridotto in modo significativo le concentrazioni sieriche di VEGF. Ulteriori studi potranno delinearne meglio il potenziale nella gestione di questa malattia autoimmune.

Fonte: Mahdieh Abbasalizad Farhangi, Parvin Dehghan, Siroos Tajmiri and Mehran Mesgari Abbasi. The effects of Nigella sativa on thyroid function, serum Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF) – 1, Nesfatin-1 and anthropometric features in patients with Hashimoto’s thyroiditis: a randomized controlled trial. BMC Complementary and Alternative MedicineBMC series. DOI: 10.1186/s12906-016-1432-2

 

 

2 Commenti

    • gentilissima Francesca,
      il post riferisce di studi condotti sulla possibile efficacia di Nigella sativa. probabilmente ci vorranno ulteriori studi a conferma. Le consiglio di rivolgersi al suo erborista di fiducia.
      cordiali saluti
      r. bergaglio

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