Nutraceutici e salute del cuore

L’insufficienza cardiaca (HF) è una sindrome clinica complessa che può derivare da un disturbo cardiaco strutturale o funzionale, definita come l’incapacità del cuore di fornire il sangue in quantità adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo, o la capacità di soddisfare questa richiesta solamente a pressioni di riempimento ventricolari superiori alla norma. Rappresenta un importante problema di salute pubblica, con oltre 23 milioni di malati in tutto il mondo. Il rischio di sviluppare un’insufficienza cardiaca riguarda di una persona su cinque; i principali fattori di rischio a oggi identificati sono cardiopatia ischemica, ipertensione, fumo, obesità e diabete. Gli approcci preventivi a questo problema si basano sul miglioramento dello stile di vita associato a una terapia farmacologica. Diversi nutraceutici e integratori alimentari hanno mostrato risultati interessanti nella prevenzione di questa condizione e nel trattamento dei primi stadi della malattia, da soli o in associazione con la terapia farmacologica. Una recente revisione, svolta da ricercatori dell’Università degli studi di Bologna ‘Alma Mater’, ha preso in esame le evidenze scientifiche disponibili circa l’effetto di sostanze fitochimiche sulla prevenzione e/o sul trattamento dell’HF. A tale scopo è stata sviluppata una ricerca sistematica nella banca dati internazionale PubMed da gennaio 1980 ad aprile 2016. Gli studi clinici hanno riportato che l’assunzione di alcuni nutraceutici a base di piante medicinali e non (biancospino, coenzima Q10, L-carnitina, carnosina, vitamina D, probiotici, acidi grassi Omega-3, succo di barbabietola) è associata a miglioramenti di parametri funzionali quali la frazione di eiezione, la gittata sistolica e la gittata cardiaca in individui con scompenso cardiaco, con effetti collaterali minimi. Per alcune sostanze questi risultati sono stati rafforzati da successive metanalisi, che hanno concluso che i benefici tendevano a essere maggiori se la supplementazione aveva luogo nella fase precoce dello scompenso cardiaco. I principali meccanismi coinvolti sono l’azione antiossidante, antinfiammatoria, anti-ischemica e antiaggregante. Le prove di efficacia raccolte dunque, secondo gli autori di questa rassegna, suggeriscono che la supplementazione con nutraceutici e integratori alimentari può essere una scelta utile per la gestione di questo problema, avendo anche il vantaggio di un’ottima tolleranza.

Fonte: Cicero AF, Colletti A. Nutraceuticals and dietary supplements to improve quality of life and outcomes in heart failure patients. Curr Pharm Des. 2017 Jan 24. [Epub ahead of print]