Decodificato il genoma della liquirizia cinese

Ricercatori giapponesi hanno decodificato il genoma della liquirizia cinese – un ingrediente chiave nella medicina tradizionale cinese – aumentando la speranza che questa pianta possa essere coltivata in futuro in modo sostenibile nel paese per un suo utilizzo in ambito nutraceutico e terapeutico. La liquirizia cinese (Glycyrrhiza uralensis) è un ingrediente spesso impiegato nella medicina tradizionale cinese e anche come dolcificante naturale, hanno fatto rilevare i ricercatori del Centro per la scienza sostenibile RIKEN nell’articolo pubblicato su The Plant Journal. Studi clinici e sperimentali hanno già dimostrato che la liquirizia cinese possiede una vasta gamma di proprietà: antinfiammatorie, antivirali, antimicrobiche, antiossidanti, antidiabetiche, nonché immunomodulanti, gastroprotettive, epatoprotettive ecc. Tuttavia, hanno spiegato gli autori di questa ricerca, soltanto una parte minima delle numerose proprietà della pianta è stata studiata a scopo nutraceutico e medicinale. Il team di ricercatori ha scelto di esaminare il genoma della liquirizia cinese anziché altre specie affini anche perché questa varietà contiene la più alta concentrazione di glicirrizina, un composto che viene associato alle proprietà salutistiche della pianta. Per effettuare lo screening, hanno scelto una varietà di G. uralensis conservata presso l’orto botanico Takeda di Kyoto. Lo studio ha mostrato che il genoma della pianta codifica per poco più di 34.000 proteine, un numero superiore alle 20.000 del genoma umano. “Questo lavoro fornisce un primo riferimento, che potrebbe risultare utile per l’identificazione, l’isolamento e la modifica di geni utili per migliorare le caratteristiche agronomiche e medicinali della pianta”, si legge nello studio. Keiichi Mochida, il primo autore dello studio, ha aggiunto che la liquirizia cinese è una pianta medicinale importante e ampiamente consumata, che in futuro, anche grazie a questa ricerca, potrebbe essere coltivata in modo sostenibile in Giappone per la produzione massiccia di componenti utili come la glicirrizina”. Il gruppo prevede di compiere nuovi studi per valutare le differenze tra il genoma di G. uralensis e di altre specie di liquirizia per approfondire la conoscenza dei componenti vegetali utili nell’ambito salutistico.