Uso sostenibile delle piante medicinali

20160804_095546In Europa sono utilizzate oltre 1.300 specie medicinali, al 90% raccolte dal loro ambiente naturale. Negli Stati Uniti, circa 118 dei primi 150 farmaci da prescrizione provengono, o sono derivati, da fonti naturali e nei Paesi in via di sviluppo circa il 25% dei farmaci prescritti provengono da piante allo stato selvatico. In tutto il mondo, circa un decimo di tutte le piante sono usate in medicina e a scopo salutistico e si stima che circa 15.000 specie siano minacciate dall’eccessivo sfruttamento e dal degrado dell’ambiente. A causa di un aumento della domanda, inoltre le piante medicinali vengono raccolte in volumi crescenti, in gran parte da popolazioni allo stato selvatico. La distribuzione delle piante medicinali non è uniforme in tutto il mondo: Cina e India hanno il maggior numero di specie medicinali, mentre quelle di Cina, India, Kenya, Nepal, Tanzania e Uganda sono particolarmente a rischio. Questo tema è stato oggetto di un ampio studio in cui gli autori hanno condotto ricerche sistematiche sulle principali banche dati elettroniche per valutare le tendenze globali, gli sviluppi e i progressi che riguardano la conservazione e l’uso sostenibile delle piante medicinali. La ricerca ha considerato i lavori in inglese o cinese pubblicati tra gennaio 2000 e dicembre 2014: dei 673 abstract inizialmente identificati, 231 rispondevano ai criteri di inclusione e 131 studi sono stati valutati. Di questi, 42 riguardavano la conservazione in situ; 35 la conservazione ex situ; 31 le pratiche di coltivazione; 23 l’uso sostenibile e 22 altri argomenti rilevanti. Ognuna di queste strategie è stata descritta e sono stati valutati i benefici particolari. L’aumento della coltivazione di specie selvatiche allevia la pressione sulle piante a rischio e, con l’uso di Buone Pratiche Agricole (GAP), come l’agricoltura biologica, contribuisce a garantire una fornitura costante di materia prima per preparati salutistici o medicinali di alta qualità. Inoltre, i progressi dell’ingegneria genetica consentono oggi di sintetizzare su vasta scala composti bioattivi e lo sviluppo di popolazioni di piante superiori con approcci basati sui marcatori molecolari, aggiungono gli autori. L’uso sostenibile richiede ovviamente anche pratiche di raccolta sostenibili; ad esempio recenti ricerche indicano che le foglie di alcune piante possono avere gli stessi effetti di altre parti, come la pianta intera o la radice, utilizzate tradizionalmente ma meno sostenibili. Gli autori hanno riassunto in una tabella i fattori che contribuiscono alla relativa predisposizione delle piante alle pressioni della raccolta, sostenendo che a oggi sono state formulate molte raccomandazioni per la conservazione e l’uso sostenibile delle piante medicinali, applicate però soltanto in piccola parte. Nel frattempo, si stima che l’attuale tasso di estinzione delle specie vegetali sia notevolmente superiore al tasso di estinzione naturale previsto e che ogni due anni si perda almeno un potenziale farmaco importante. Gli autori suggeriscono infine che le migliori strategie di conservazione e gestione delle risorse debbano associarsi con approcci biotecnologici per promuovere la coltivazione, la raccolta e l’uso sostenibile delle piante medicinali.

Fonte: Chen S-L, Yu H, Luo H-M, Wu Q, Li C-F, Steinmetz A. Conservation and sustainable use of medicinal plants: problems, progress, and prospects. Chin Med. July 30, 2016;11:37. doi: 10.1186/s13020-016-0108-7.