Impiego di fitoestrogeni in prodotti cosmetici

Altri fitoestrogeni impiegati in cosmesi

Incorporati in preparati topici, i fitosteroli sono in grado di ridurre stati di rossore o infiammazioni leggere e sono ben tollerati dalla pelle. Nell’avena (Avena sativa L.), un cereale ricco di ­proteine e grassi e scarso in zuccheri, è presente avenasterolo che, in associazione sinergica a un altro derivato fenolico, l’avenantramide, sviluppa azione anti-irritante e antiallergica, pertanto si usa in caso di bruciori, infiam­mazione della cute o prurito. Sottolineiamo, in proposito, l’azione antinfiammatoria esplica­ta da numerose sostanze estrogeno­-simili, gli acidi boswellici (tri­terpenoidi pentaciclici, componenti della droga di Boswellia ser­rata), i quali inibiscono un noto enzima infiammatorio la 5-lipossigenasi, oltre a inibire l’elasta­si che degrada l’elastina. Del resto è facile capire perché lo stigmasterolo o il β-sitosterolo presentino un così marcato effetto antinfiammatorio: basta confrontare la loro struttura con quella di antinfiammatori steroidei quali il corticosterone e l’idrocortisone. Anche alla droga di meliloto (Melilotus officinalis) contenente cumarime e β-sitosterolo sono riconosciute proprietà antinfiam­matorie. Così come alla diosgenina, una saponina steroidea che si ritrova in molte piante quali trigonella (Trigonella foenum graecum), erba medica (Medicago sativa L.), dioscorea (Discorea villosa) sono attribuite marcate proprietà antinfiammatorie e antireumatiche. I lignani assunti in dose opportuna come integratori nella dieta, riequilibrano l’assetto ormonale dell’organismo, inoltre esercitano azione antiossidante e scavenger dei radicali liberi. L’inibizione della 5-α-reduttasi e lo stimolo della biosintesi e della secrezione di SHBG hanno suggerito l’ipotesi che i lignani possano essere potenziali fitoterapici per il trattamento complementare di patologie dermatologiche con alla base un eccesso di androgeni circolanti, come l’acne e la calvizie androgenetica. Al riguardo non esistono lavori clinici pubblicati in letteratura, ma solo pochi studi pilota condotti da aziende produttrici di integratori. Uno di questi, un estratto di lino titolato al 20% in SDG (secoisolariciresinolo diglucoside) è stato somministrato in capsule opercolate (250 mg/die) a 10 maschi di età compresa tra 20 e 70 anni affetti da alopecia androgenetica di vario stadio. Sembra che l’estratto dopo due mesi di trattamento abbia diminuito l’effluvium in 8 di questi soggetti, con risultati migliori in quelli affetti da forme più gravi di calvi­zie. Inoltre, 5 dei volontari hanno riferito una diminuzione della seborrea del cuoio capelluto. Tanto l’acne che l’alopecia androgenetica restano campi d’applicazione da esplorare e attualmente i dati sono solamente indicativi in attesa di ulteriori conferme. Dagli ormoni sessuali è ben noto che dipende anche l’attività delle ghiando­le sebacee: nello specifico, gli androgeni la incrementano mentre gli estrogeni hanno effetto opposto. Relativamente al luppolo (Lupulus humulus), contenente prenilnaringenina uno dei fitoestrogeni più potenti, vari test in vivo hanno dimostrato che l’estratto è da considerarsi un potente acceleratore della crescita dei capelli, in grado di regolare la proliferazione dei cheratinociti del follicolo pilifero soppressa dagli androgeni. La droga estratta dalle radici di salsapariglia (Smilax ornata), contenente fitosteroli (sitosterolo e stigmasterolo) e saponine steroidee (smilogenina, salsapogenina), sembra in grado di aiutare l’attività del testosterone nell’organismo umano, infatti, gli agliconi sono stati impiegati nella sintesi parziale di alcuni steroidi. Significativi gli estratti di Pueraria lobata, una pianta rampicante che contiene isoflavoni che, fissandosi su recettori delle membrane cellulari, promuovono la produ­zione di proteine del derma, ridonando alla pelle compattezza e tonicità. Stessa funzione si attribuisce alle saponine triterpeniche e isoflavoni dell’astragalo (Astragalus membranaceous) e a un estratto di melograno (Punica granatum L.) contenen­te isoflavoni (prunetina) e β-sitosterolo. Ad alcune saponine steroidee è riconosciuta un’azione rassodante e tonificante che previene il rilassamento dei tessuti cutanei e del seno (kigelia, luppolo e fieno greco). In conclusione, abbiamo ricordato un certo numero di principi attivi di natura estrogeno­simile, che esplicano una marcata attività trofica cutanea. Su raccomandazione di autorevoli fonti dermatologiche, tuttavia, si suggerisce un atteggiamento prudente in termini di concentrazio­ni d’uso, visto che non sono prevedibili gli effetti dell’applicazione protratta nel tem­po.

M. Gemma Lunardi

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