Il melograno (Punica granatum L. famiglia Punicaceae) è un arbusto fruttifero tradizionalmente utilizzato come un alimento e come rimedio. Contiene flavonoli, antociani e tannini, con gli ellagitannini come polifenoli più abbondanti.

Originario dell’Iran e dell’Afghanistan, oggi il melograno è diffuso anche in Africa, America, Medio Oriente, Australia ed Europa e se ne consuma tanto il frutto che il succo. Nei sistemi di medicina tradizionale dell’Asia, del Mediterraneo e dell’Africa la pianta è inclusa nelle farmacopee ufficiali come rimedio per il trattamento di diverse condizioni di salute. Veniva comunemente usato per abbassare la febbre e contrastare diarrea, emorragie, dissenteria e infezioni parassitarie e microbiche.

In molte culture tradizionali il melograno riveste un significato simbolico e il frutto ha una lunga storia nella mitologia e nei riti religiosi. Nella mitologia greca e romana era associato all’abbondanza, alla fertilità e alla buona sorte. I Babilonesi consideravano i semi di melograno un “agente di resurrezione”, mentre nella cultura persiana si riteneva che aiutassero a essere invincibili sui campi di battaglia.
Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) considerava il melograno un rimedio universale e altri importanti medici del mondo antico e del Medioevo, tra cui Ippocrate in Grecia, Galeno a Roma e il persiano Avicenna, descrissero il suo utilizzo a scopo terapeutico.
Gli antichi Cinesi consideravano il melograno un simbolo di abbondanza, fertilità, longevità e immortalità, mentre nel Buddismo è considerato uno dei tre “frutti benedetti”, insieme agli agrumi e alla pesca. È, inoltre, il frutto preferito nella festività ebraica Rosh Hashanah come simbolo di rettitudine, supportato dalla tradizionale credenza che ciascuno dei suoi 613 semi corrisponda a uno dei comandamenti della Torah.

Nella medicina ayurvedica il frutto del melograno è considerato “un’intera farmacia a sé stante”, specificamente indicato per trattare parassitosi, ulcere e diarrea, mentre nel sistema di medicina tradizionale Unani (India meridionale), che fa riferimento ai principi dell’antica medicina greca, il melograno era indicato come trattamento per il diabete.

Negli ultimi decenni il suo consumo e l’interesse scientifico sono aumentati grazie ai suoi diversi effetti benefici in ambito salutistico. Nel recente articolo di reviewAn Overview of the Health Benefits, Extraction Methods and Improving the Properties of Pomegranate” si analizzano e sintetizzano alcuni studi preclinici e clinici sul melograno, che ne evidenziano promettenti effetti benefici in diversi campi sia nella prevenzione che nel trattamento.
Vari componenti della pianta e del frutto hanno mostrato, infatti, significative attività antiossidanti, antinfiammatorie, antidiabetiche, cardiovascolari, ipolipidiche, neuroprotettive, antibatteriche e antivirali. Gli ellagitannini maggiormente presenti sono le punicalagine, responsabili della maggior parte dell’attività antiossidante in vitro.

In particolare, gli studi più recenti si stanno concentrando su queste sostanze e sui suoi metaboliti, indagandone le attività anche in patologie complesse come l’aterosclerosi e altri disturbi di natura infiammatoria. Sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti su alcuni aspetti cruciali, tra cui la limitata biodisponibilità orale e il ruolo di eventuali metaboliti attivi, lo sviluppo di adeguate tecniche di incapsulamento e di estrazione che consentono di valorizzare i prodotti di scarto indicano il grande potenziale del melograno e dei suoi costituenti bioattivi nella formulazione di integratori alimentari come coadiuvanti nelle terapie per le malattie cardiovascolari e di altro tipo.

Fonte: Benedetti G, Zabini F, Tagliavento L, Meneguzzo F, Calderone V, Testai L. An Overview of the Health Benefits, Extraction Methods and Improving the Properties of Pomegranate. Antioxidants. 2023; 12(7):1351.