Le malattie cardiovascolari (CVD) sono la prima causa di morte a livello globale. Nel Rif marocchino, territorio situato nel nord del Paese, è presente un’ampia e diversificata gamma di piante medicinali, infatti, la popolazione utilizza le erbe tradizionali per la salute da generazioni. La regione è montuosa, ha un clima mediterraneo e la popolazione locale fa affidamento per lo più sull’agricoltura di sussistenza, sull’allevamento non intensivo e sulle riserve forestali.

Lo studio etnobotanico “Herbal medicine used in the treatment of cardiovascular diseases in the Rif, North of Morocco” pubblicato su Front Pharmacology ha fatto il punto sulle piante utilizzate in quest’area per le problematiche del sistema cardiovascolare. La raccolta dei dati, durata circa 2 anni, ha incluso interviste semi-strutturate, domande aperte, discussioni di gruppo, elenchi liberi, appunti e registrazioni vocali digitali. Per ogni intervista, durata da 20 minuti a un’ora, sono stati registrati l’età, il sesso, il livello di istruzione, il salario mensile, lo stato di famiglia e la località dell’intervistato.

Sono state registrate le statistiche etnomediche per ogni pianta menzionata e raccolta: nome comune locale, metodo di somministrazione e di preparazione, dosaggio, parte utilizzata, condizione della pianta utilizzata e malattie trattate. Le piante sono state inoltre classificate includendo anche nome comune, nome scientifico, famiglia botanica, parte della pianta, metodo di produzione, abbondanza relativa e distribuzione geografica. Le piante sono state identificate, raccolte, essiccate, compresse, posizionate in erbari per essere identificate dalle persone intervistate. L’analisi dei dati ha incluso il valore della famiglia botanica, la frequenza generale e relativa delle citazioni, il valore delle parti della pianta, la fedeltà e il consenso degli informatori.

Sono stati intervistati in totale 311 femmine e 289 maschi (n = 600) di età compresa tra 17 e 81 anni, con la maggioranza tra 40 e 60 anni (45,7%). Sono state segnalate 33 specie botaniche appartenenti a 20 famiglie diverse, la famiglia botanica con il maggior numero di specie segnalate è quella delle Poaceae (7). La pianta più segnalata in assoluto in questo contesto è stata la robbia selvatica (Rubia peregrina, famiglia Rubiaceae), seguita dall’aglio (Allium sativum, famiglia Amarayllidaceae), dalla carota selvatica (Daucus carota, famiglia Apiaceae) e dall’alloro (Laurus nobilis, famiglia Lauraceae).

Le parti della pianta utilizzate più spesso per il trattamento di problemi cardiovascolari sono state le foglie, seguite da radici, bulbi, frutti, semi e pianta intera. La modalità di preparazione più frequente è risultata il decotto (31%), seguito da infuso (29%), pianta cotta (17,9%), cruda (10,7%) e cataplasma (6,2%). La pianta fresca è stata preferita a quella essiccata. La conoscenza sulle piante officinali è stata ottenuta da esperienze riferite da altri (69,3%), dai consigli di un erborista (19%), del farmacista (10,3%) e dalla lettura di libri (1,6%). Le persone intervistate hanno riferito di utilizzare le piante officinali soprattutto per trattare i disturbi legati all’aritmia cardiaca e meno spesso per l’ipertensione.

Il Rif marocchino è un territorio ricco di biodiversità e ha un grande potenziale di conoscenze tradizionali e salutistiche sostenibili, concludono gli autori della ricerca, segnalando tuttavia che i dati sulle piante medicinali nel trattamento della patologia cardiovascolare devono essere ulteriormente ampliati con ricerche di etnofarmacologia e anche con studi clinici per comprendere a fondo gli effetti delle piante del Rif sulla malattia cardiovascolare.

Fonte: Chaachouay N, Azeroual A, Bencharki B, Zidane L. Herbal medicine used in the treatment of cardiovascular diseases in the Rif, North of Morocco. Front Pharmacology August 11, 2022;13:921918.