I trattamenti convenzionali per contrastare l’ipercolesterolemia non sempre riescono a gestire in modo efficace questa condizione che, secondo alcuni studi, potrebbe trarre benefici anche dall’utilizzo di preparati a base di erbe e dai composti bioattivi di origine vegetale. Questo interessante studio di etnofarmacologia ha individuato e poi analizzato le piante consigliate contro il colesterolo alto da 127 erboristi marocchini dell’area di Casablanca valutandone anche l’efficacia attraverso una revisione degli studi pubblicati sulla letteratura internazionale. L’indagine etnobotanica include il ​​profilo socio-demografico degli erboristi intervistati, i nomi comuni delle piante e le parti utilizzate, le modalità di preparazione, le vie di somministrazione e anche la posologia.  La revisione della letteratura delle piante che sono state oggetto di studi clinici è stata effettuata sulle banche dati elettroniche online ScienceDirect, Springer e PubMed.

Le erbe e le spezie maggiormente utilizzate sono risultate i semi di lino (Linum usitatissimum), il coriandolo (Coriandrum sativum), l’avena (Avena sativa), le foglie d’ulivo (Olea europea), l’aglio (Allium sativum), la soia (Glycine max), la curcuma (Curcuma longa), il finocchio (Foeniculum vulgare) e il rosmarino (Rosmarinus officinalis); tra queste le più consigliate in assoluto risultano i semi di lino e il coriandolo. Complessivamente sono state identificate 33 specie botaniche appartenenti a 19 famiglie; le più rappresentate sono risultate Apiaceae, Fabaceae, Asteraceae e Lamiaceae. La revisione degli studi clinici pubblicati sull’ipercolesterolemia ha indicato 15 specie botaniche correlate a questa indagine, alcune delle quali hanno dimostrato buoni risultati nella riduzione dei valori del colesterolo. È dunque emersa una concordanza di opinioni e valutazione tra l’esperienza degli erboristi e la letteratura scientifica che riflette, secondo gli autori quest’articolo, la capacità della farmacopea marocchina di rispondere alle esigenze di salute della popolazione, anche sulla scorta di quanto trasmesso dalla tradizione. Gli autori dell’indagine etnofarmacologica in conclusione richiamano l’attenzione anche sulla sicurezza dei preparati a base di erbe e in particolare sulle potenziali interazioni con i farmaci.

Fonte: Asma Arrout, Yassine El Ghallab, Ibrahim Sbai El Otmani, et al. Ethnopharmacological survey of plants prescribed by herbalists for traditional treatment of hypercholesterolemia in Casablanca, Morocco,Journal of Herbal Medicine, Volume 36, 2022, 100607, ISSN 2210-8033.

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