Una dieta ricca di acidi grassi omega 3 riduce la frequenza dell’emicrania rispetto a una dieta con un normale apporto di acidi grassi omega 3 e omega 6.

Lo scrive uno studio a 3 bracci, randomizzato e controllato in doppio cieco, da poco pubblicato sul British Medical Journal. Questi acidi grassi sono precursori delle ossilipine, molecole coinvolte nella regolazione di dolore e infiammazione. Le ossilipine derivate dagli acidi grassi omega 3 sono associate a effetti antidolorifici, al contrario quelle derivate dagli acidi grassi omega 6 aggravano il dolore e possono provocare emicrania.

La ricerca, durata 16 settimane, è stata condotta in un centro medico universitario negli Stati Uniti su 182 partecipanti (88% donne, età media 38 anni) che presentavano emicrania da 5 a 20 giorni al mese. Obiettivo capire se le diete ricche di acidi grassi omega 3 possano aumentare i livelli dell’acido 17-idrossidocosaesaenoico (17-HDHA), che attenua il dolore, e quindi ridurre frequenza e gravità del mal di testa.

I partecipanti al trial sono stati assegnati in maniera casuale a tre gruppi con tre diverse diete: la dieta di controllo aveva livelli tipici di acidi grassi omega 3 e omega 6, mentre le due diete di intervento avevano livelli maggiori di acidi grassi omega 3, anche se una conservava i livelli di assunzione di acidi omega 6 della dieta di controllo e l’altra li riduceva.

Durante il periodo di studio, entrambe le diete di intervento hanno aumentato i livelli di 17-HDHA rispetto alla dieta di controllo e, anche se i punteggi della qualità della vita correlata al mal di testa sono migliorati in entrambi i gruppi, non sono stati significativamente diversi da quelli del gruppo di controllo.

La frequenza della cefalea è stata però ridotta in modo statisticamente significativo in entrambi i gruppi di intervento e la dieta ricca di omega 3 è stata associata a una riduzione di 1,3 ore di cefalea al giorno e di due giorni di cefalea al mese; il gruppo con la dieta ad alto contenuto di omega 3 e basso contenuto di omega 6 ha osservato una riduzione di 1,7 ore di cefalea al giorno e quattro giorni di cefalea al mese. I partecipanti ai gruppi di intervento hanno inoltre riportato mal di testa più brevi e meno gravi rispetto al gruppo di controllo.

Secondo gli autori della ricerca “questo studio fornisce una prova di come il dolore possa essere trattato anche con modifiche dietetiche mirate, aprendo la strada a possibili nuovi approcci analgesici”.

 

Fonte: Christopher E Ramsden, Daisy Zamora, Keturah R Faurot et al. Dietary alteration of n-3 and n-6 fatty acids for headache reduction in adults with migraine: randomized controlled trial. BMJ 2021; 374:n 1448.