Uno studio clinico di fase III, multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo ha valutato l’efficacia e la sicurezza di un estratto di radice di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) brevettato nella gestione dei sintomi correlati al reflusso gastroesofageo (GER)
L’estratto di liquirizia (GG) è ricco di flavonoidi e deglicirrizinato, standardizzato per contenere glabridina (≥3,5% p/p) e flavonoidi totali (≥10% p/p), con bassi livelli di glicirrizina (≤3,0% p/p). La dose utilizzata nello studio era di 150 mg al giorno.
L’intervento è durato 28 giorni, con follow-up fino al giorno 35. Sono stati coinvolti 296 partecipanti, di cui 200 sono stati arruolati e randomizzati in rapporto 1:1 tra il gruppo placebo e il gruppo GG.
I risultati dello studio
I risultati hanno mostrato che il gruppo GG ha riportato una qualità di vita significativamente migliore alla fine del periodo di intervento (giorno 28) rispetto al gruppo placebo.
È stata riportata una risoluzione più precoce dei sintomi del GER, in particolare per i sintomi di bruciore di stomaco e rigurgito, con miglioramenti significativi osservati già entro 1 o 2 settimane dall’inizio del trattamento.
L’analisi aggiustata per il basale ha mostrato una riduzione significativa della frequenza e della gravità complessiva dei sintomi e del disagio del paziente nel gruppo GG a partire dal giorno 14.
Non sono state notate differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda l’uso di farmaci di salvataggio o l’incidenza di eventi avversi durante lo studio.
Non è stato riscontrato alcun effetto rebound clinicamente significativo in entrambi i gruppi una settimana dopo l’interruzione del trattamento. Questi risultati suggeriscono che l’estratto di liquirizia possa essere considerato un’opzione promettente per il trattamento dei sintomi del GER.
Raj JP, Saxena U, et al. Efficacy and Safety of GutGard® in Managing Gastroesophageal Reflux-Related Symptoms: A Phase III, Single-Centre, Double-Blind, Randomized Placebo-Controlled Trial. Complement Med Res. 2025;32(1):26-36. doi: 10.1159/000543367.