Malva sylvestris L., comunemente nota come malva, è una pianta erbacea diffusa in Europa, Asia e Africa, da secoli impiegata nella medicina tradizionale per trattare una varietà di disturbi.
Una revisione della letteratura ha esaminato la fitochimica e le attività biologiche della malva. Recenti studi scientifici hanno confermato molte delle sue proprietà farmacologiche, convalidandone l’uso tradizionale. La malva è particolarmente nota per le sue proprietà antinfiammatorie, utili nel trattamento di disturbi gastrointestinali e urinari. Applicata localmente, può lenire ulcere, gonfiori, dermatiti, ustioni, contusioni e ascessi.
L’attività farmacologica della pianta è attribuibile alla presenza di numerosi composti fitochimici, tra cui fenoli, flavonoidi, terpenoidi, mucillagini, steroidi e vari aminoacidi. L’acido ascorbico (vitamina C) e i tocoferoli (vitamina E) sono responsabili dell’attività antiossidante, come pure i composti fenolici, che svolgono anche l’azione di scavenging dei radicali liberi. Al malvone A, un naftochinone isolato dalla pianta, è dovuta la notevole azione antibatterica. Le mucillagini, infine, sono tra i costituenti più importanti, responsabili delle proprietà sedative della tosse.
Grazie alla sua vasta gamma di attività, la coltivazione su larga scala della malva selvatica è un’opzione vantaggiosa per soddisfare le richieste del mercato. Negli ultimi anni sono stati brevettati numerosi prodotti a base di malva, in particolare come prodotti per la cura della pelle. Tuttavia, concludono gli autori, sono necessari ulteriori studi per valutare a fondo le proprietà biologiche e la tossicologia della malva, al fine di consentirne un utilizzo sicuro ed efficace o dei suoi componenti.
Paul ZA, Malla AT, Dar MA, Masoodi MH. Phytochemistry and Pharmacological Activity of Malva sylvestris L: A Detailed Insight. Comb Chem High Throughput Screen. 2024;27(16):2309-2322. doi:10.2174/0113862073269336231009110313.