La Fumaria (Fumaria officinalis L.), specie appartenente alla famiglia delle Papaveracee, è una piccola pianta erbacea annua o biennale della quale si utilizzano come droga le sommità fiorite. Comune in tutta Europa, in Italia si trova facilmente dalle Alpi alle isole. Ama i terreni incolti, le vigne e i muretti e si adatta ai periodi di siccità.

Presenta foglie glabre, glabre, picciolate, solcate da evidenti nervature, e caratteristici fiori disposti in racemi rosa e rosso scuro all’apice. Il frutto consiste in un achenio contenente un solo seme.

Altre specie simili per composizione e utilizzo sono Fumaria capreolata, diversa da F. officinalis solo per il colore biancastro dei fiori, F. parviflora, F. indica, e altre di minore importanza.

Uso tradizionale e ricerca sperimentale

Così la descrive Scotti in Flora Medica: «la fumaria ha un odore erbaceo, che sa alquanto di fuliggine e un sapore amarissimo che aumenta con l’essiccazione, non essendo più mitigato dalle parti acquee e mucillaginose dell’erba fresca. La fumaria era molto in credito nelle antiche farmacologie, singolarmente lodata da Galeno, Dioscoride, Avicenna ecc.».

Tra i suoi numerosi costituenti chimici si segnalano alcaloidi isochinolinici e protopinici (il più importante e rappresentativo è la protopina), polifenoli, acidi organici (fumarico in particolare, citrico, cumarico, ferulico, malico, 3-idrossibenzoico, caffeico), mucillagini, principi amari, vitamine e minerali. Luigi Palma in Piante medicinali d’Italia ne riporta l’azione antiflogistica, antieczematosa, antiscorbutica, aperitiva, colagoga, diuretica, ipostenizzante, e tonica.

La tradizione popolare attribuisce alla fumaria proprietà depurative per il fegato e la pelle e inserisce tra le indicazioni della pianta l’insufficienza epatica di grado lieve, dispepsie biliari, digestioni difficili, stipsi, eczema cronico, acne, ma anche congiuntiviti, emicrania ecc.

A livello sperimentale sono state confermate le attività coleretica, antiossidante, epatoprotettiva e antispastica sulla muscolatura liscia del digerente.

La pianta è stata utilizzata nella prevenzione e terapia delle calcolosi biliari e dei disturbi digestivi da malfunzionamento dell’apparato epatobiliare, con pesantezza dopo i pasti, meteorismo e stipsi. Ben tollerata alle dosi terapeutiche non manifesta effetti secondari. Dosaggi elevati potrebbero causare diarrea ed effetti sedativi sul sistema nervoso centrale; si sconsiglia di assumere in gravidanza e allattamento e nel periodo peri-operatorio.

Studio sulla dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia cutanea che colpisce tra il 5 e il 20% delle persone nel corso della loro vita e si manifesta con diversi sintomi tra cui prurito importante e lesioni eczematose.

Un recente studio clinico randomizzato e controllato in doppio cieco (Effect of herbal cream containing Fumaria officinalis and silymarin for treatment of eczema: A randomized double-blind controlled clinical trial) ha valutato le proprietà di una pomata a base di fumaria e silimarina in applicazione topica nel trattamento dell’eczema. Obiettivo della ricerca è stato quello di esaminare l’effetto dell’estratto di queste due erbe sulla gravità e i sintomi della dermatite atopica.

Quaranta persone con eczema da lieve a moderato hanno ricevuto in modo casuale mometasone furoato (un glucocorticoide usato localmente per ridurre l’infiammazione della cute o delle vie aeree) 0,1% oppure una crema a base di fumaria e silimarina.

Il trattamento è durato 2 settimane: i partecipanti sono stati valutati prima del trattamento e dopo 2 settimane utilizzando il sistema SCORAD, una scala di misurazione per la misurazione della severità della dermatite atopica e del suo impatto sulla qualità di vita delle persone.

La riduzione del punteggio SCORAD è stata significativa in entrambi i gruppi (p=0,04 nel gruppo che ha ricevuto la pomata a base di erbe e p=0,03 nel gruppo mometasone), senza alcuna differenza significativa tra i due gruppi.

Il punteggio SCORAD medio era 27,66±5,9 prima della terapia e 4,77±1,6 dopo la terapia nel gruppo mometasone e 26,05±7,1 prima della terapia e 6,944±2,6 dopo il trattamento con la pomata di origine vegetale.

Lo studio ha mostrato l’azione dell’estratto di fumaria e silimarina (una miscela di silibina, silicristina e silidianina, tre principi attivi che si trovano in diverse piante, tra cui il cardo mariano) sulla gravità e sui sintomi della dermatite atopica, indicando che questa associazione fitoterapica potrebbe rappresentare una promettente risorsa per migliorare i sintomi dell’eczema.

Fonte: Iraji F, Sharif Makhmalzadeh B, Abedini M, Aghaei A, Siahpoush A. Effect of herbal cream containing Fumaria officinalis and silymarin for treatment of eczema: A randomized double-blind controlled clinical trial. Avicenna J Phytomed. 2022 Mar-Apr;12(2):155-162.