Il danno epatico costituisce un problema di salute diffuso in tutto il mondo e riguarda un numero considerevole di persone, con significativi costi socio-economici.

Le opzioni convenzionali di trattamento primario hanno costi elevati e ciò induce molti ricercatori e clinici a esplorare l’effetto di altre terapie, come ad esempio la fitoterapia.

La curcumina, il principale costituente della curcuma, ha dimostrato di possedere significative proprietà salutistiche in varie condizioni di salute e viene valutata, tra l’altro, anche il suo ruolo potenziale per il trattamento delle lesioni a carico del fegato.

Un recente studio cinese (Curcumin and analogues in mitigating liver injury and disease consequences: From molecular mechanisms to clinical perspectives), pubblicato su Phytomedicine, ha ricostruito le mappe delle attuali prove di efficacia disponibili per la curcumina (e i suoi analoghi) nel danno epatico, analizzando vari aspetti che riguardano la ricerca clinica in materia, ma anche la sicurezza e la tossicologia, offrendo una sintesi aggiornata dei complessi meccanismi biologici modulati dalla curcumina.

La ricerca delle evidenze è stata effettuata sulle banche dati MEDLINE, Web of Science ed Embase fino a luglio 2023, con l’obiettivo di individuare gli studi che hanno valutato il potenziale della curcumina nel mitigare il danno epatico e le sue conseguenze.

La curcumina e i suoi analoghi hanno dimostrato una bassa tossicità sia in vitro che in vivo ma la sua scarsa biodisponibilità ne ha limitato l’uso nei casi di danno epatico. Una soluzione a tale problema è data attualmente dalle nano-formulazioni di curcumina e dai sistemi innovativi di somministrazione.

I ricercatori hanno evidenziato che la curcumina svolge un ruolo nell’alleviare il danno epatico modulando il sistema antiossidante nonché i percorsi cellulari e molecolari come NF-κB, p38/MAPK e JAK2/STAT3 ecc. nelle cellule danneggiate.

Inoltre, agisce sul metabolismo nutrizionale regolando la sostanza nelle cellule e nei tessuti epatici e anche il microambiente associato al danno epatico (matrice extracellulare, cellule e fattori immunitari).

Dodici studi clinici hanno dimostrato la potenziale applicazione della curcumina nelle situazioni di danno epatico: a conclusione di questo studio, la curcumina viene pertanto indicata come una risorsa promettente per ridurre il danno epatico, grazie alla sua efficacia nell’epatoprotezione e al basso profilo di tossicità.

Sono ovviamente necessarie nuove ricerche per approfondire i complessi meccanismi attraverso i quali la curcumina agisce sui tessuti epatici e nell’ambiente fisiologico generale e studi clinici di qualità per determinare le forme di dosaggio ottimali.

Fonte: Jiang Z, Liu L, Su H, Cao Y, Ma Z, Gao Y, Huang D. Curcumin and analogues in mitigating liver injury and disease consequences: From molecular mechanisms to clinical perspectives. Phytomedicine. 2023 Nov 22;123:155234