Il genere Alchemilla comprende circa 1.000 specie botaniche, di cui più di 300 caratterizzate in Europa, dove sono state utilizzate in medicina popolare per il trattamento di vari disturbi, dalla dismenorrea, ai disturbi della menopausa e altre problematiche femminili.

In particolare Alchemilla vulgaris, detta anche erba stella, pianta ricca in tannini e dotata di attività astringente e antisettica, trova impiego nelle forme lievi di diarrea e nel colon irritabile, oltre che nel trattamento di varie modalità di dolore, dalla dismenorrea alle artralgie.

Questo recente articolo, “A review of the traditional uses, phytochemistry, pharmacology, and clinical evidence for the use of the genus alchemilla“, pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, riassume gli usi tradizionali del genere Alchemilla, analizza le specie vegetali più promettenti dal punto di vista salutistico, con focus sugli studi fitochimici per evidenziare le future aree di ricerca e comprendere meglio il valore applicativo delle diverse specie di Alchemilla.

La strategia di ricerca ha fatto riferimento alle principali banche dati internazionali elettroniche (Reaxys, Web of Science, Google Scholar, Scopus, ScienceDirect, PubMed, USDA Plant Database e Kew Science) dal 1960 al 2023.

Le specie botaniche del genere Alchemilla, appartenenti alla famiglia delle Rosaceae, contengono tannini, acidi fenolici, flavonoidi, antociani, cumarine, triterpeni ecc. ed esplicano, come hanno documentato numerosi studi sia in vitro che in vivo, un ampio spettro di attività: antiossidanti, antinfiammatorie, neuroprotettive, antimicrobiche, antiobesità, effetti cardiovascolari, antitumorali e cicatrizzanti.

Più limitati sono invece gli studi clinici. Tra questi si segnala un trial clinico, condotto su 341 ragazze (11-17 anni) che soffrivano di disturbi mestruali: i risultati hanno mostrato il beneficio dell’assunzione di 50-60 gocce di un estratto liquido di Alchemilla vulgaris da tre a cinque volte al giorno. L’estratto somministrato come profilassi 10-15 giorni prima delle mestruazioni ha inoltre ridotto l’intensità del sanguinamento mestruale.

Un altro studio più recente (2022) ha valutato l’efficacia e la sicurezza di una formulazione a base di Alchemilla sulle emorroidi, rilevando un miglioramento clinico significativo di tutti i parametri di gravità del disturbo rispetto al gruppo placebo.

A. vulgaris è considerata una pianta sicura anche se, scrivono gli autori della review, occorre determinare la farmacocinetica e la farmacodinamica dei singoli componenti, nonché le eventuali interazioni con i farmaci e gli alimenti più comuni. Inoltre, è opportuno incrementare la ricerca clinica per aprire la strada allo sviluppo di preparati di Alchemilla con molteplici applicazioni salutistiche.

Fonte: Jakimiuk K, Tomczyk M. A review of the traditional uses, phytochemistry, pharmacology, and clinical evidence for the use of the genus alchemilla (rosaceae). J Ethnopharmacol. 2023 Nov 17:117439.