di Giulia Dazzan

Si è tenuta nella sede di Helan, a Casella in Valle Scrivia, entroterra genovese, la Conferenza Stampa a tema fragranze che ha avuto come protagoniste Paola Bottai e Malva Moncalvo.

Paola Bottai (sinistra) e Malva Moncalvo (destra)

Paola Bottai è una fragrance designer di fama nazionale. Ha studiato all’Istituto internazionale di profumeria di Grasse e nel 2020 ha scritto un libro, edito nel 2021 da De Agostini, “Profumi”. Malva Moncalvo, farmacista, è Direttore Tecnico e Formatrice presso l’azienda di famiglia, Helan, per l’appunto. Negli ultimi anni si è appassionata al mondo delle fragranze, e organizza percorsi olfattivi in cui insegna ad “annusare” i profumi.

La conferenza ha avuto la duplice funzione di presentare il libro di Paola e la nuova fragranza di Helan, “Rosso d’Ambra”. Discorsi profumati che hanno avuto come fil rouge – è il caso di dirlo – l’esperienza del profumo a tutto tondo: sia come protagonista della professione – di creatrice di fragranze per Paola, di formatrice per Malva – che, in senso ancora più ampio, come protagonista dei ricordi e della vita stessa.

Perché questo è il profumo: un aggancio emozionale potentissimo che ci fa amare o provare repulsione “a pelle”, quasi senza sapere il perché. Ma di fatto, un perché c’è sempre, anche se è sepolto nel nostro inconscio e invisibile alla nostra memoria. È un perché che ci riporta spesso all’infanzia, all’intimità dei suoi luoghi, oppure legato a momenti e stati d’animo particolari.

Il profumo deve farti stare bene

Durante la chiacchierata sono emersi molti temi interessanti. In particolare, le due relatrici si sono domandate se avesse senso parlare di “nicchia” in termini di fragranze: non sarebbe meglio cercare di raggiungere un pubblico più vasto possibile?

E ancora: un profumo, per essere di qualità, deve essere per forza molto costoso? A quest’ultima domanda risponde la politica di Helan in tema di fragranze, a cui si aggiunge l’ultima nata, “Rosso d’Ambra”: profumi dai bouquet complessi, capaci di interpretare una storia, prodotti con materie prime qualitativamente rilevanti, con un prezzo al pubblico sicuramente interessante.

Altro tema chiave, l’origine e la sostenibilità delle materie prime. Ha senso demonizzare le molecole di origine sintetica? Niente affatto. Le molecole di origine sintetica hanno permesso di poter sostituire, ad esempio, le note di origine animale, come muschio e ambra grigia. Oppure di ottenere accordi e note che hanno un collegamento con alcuni odori ma che di fatto “non esistono”, come le note acquatiche o il sentore di terra bagnata. O ancora, di rendere accessibili gli aromi di alcune materie prime che costano migliaia di euro per pochi grammi, o di fiori da cui è impossibile estrarre la fragranza, come il gelsomino.

Rosso d’Ambra, vivace sensualità

Rosso d’ambra è la fragranza presentata da Malva Moncalvo e interpretata da Paola Bottai nel corso della piacevole mattinata. Terzo profumo della Collana d’Ambra, è forse anche quello che meno ci si aspetta, perché associa le calde note dell’ambra, avvolgenti come un abbraccio, alle note dei frutti rossi – in particolare della ciliegia amarena – e dell’arancia, creando un contrasto piacevolissimo.

Le note fruttate della fragranza come le note più acute di una melodia, quelle che comunicano brio e vivacità, in un accordo che nel complesso si caratterizza come fruttato-ambrato-boisé.

Al termine della conferenza Malva Moncalvo insieme ai due fratelli Ludovico e Marco, con i quali guida l’azienda, hanno condotto i presenti alla visita dello stabilimento, partendo dai laboratori, passando per l’area di produzione e di confezionamento fino ad arrivare al magazzino.