Le infezioni del tratto urinario si riscontrano mediamente nel 30% della popolazione femminile, oltre ad alcune categorie fragili (pazienti oncologici in chemio e radioterapia). Si stima che una donna su tre con più di 18 anni avrà un’infezione del tratto urinario e che molte di esse avranno infezioni ricorrenti. La ricorrenza del tasso di queste infezioni è del 24% entro 6 mesi. Inoltre l’aumento della resistenza antimicrobica e gli effetti collaterali degli antibiotici rafforzano la richiesta di trattamenti naturali. Una percentuale dal 70 al 95% di queste infezioni viene correlato ad Escherichia coli. Il cranberry (Vaccinium macrocarpon, Ericaceae), noto anche come mirtillo rosso o americano, è una delle alternative impiegate per la prevenzione di queste infezioni, anche se gli studi clinici effettuati hanno dato spesso risultati contrastanti. Assume quindi particolare importanza la recente pubblicazione della quinta revisione sistematica della Cochrane su questo aspetto che – quelle del 1998, 2003, 2004, 2008 e 2012 – fa il punto sull’efficacia del mirtillo rosso americano.

L’obiettivo della revisione è stato quello di valutare l’efficacia dei prodotti a base di mirtillo rosso nella prevenzione delle infezioni del tratto urinario in popolazioni sensibili. Sono stati analizzati tutti gli studi randomizzati controllati (RCT) condotti su preparati contenenti mirtillo rosso, mettendoli a confronto con placebo, nessun trattamento specifico o altri interventi (antibiotici, probiotici) nella prevenzione delle infezioni del tratto urinario. La qualità degli studi è stata valutata utilizzando il ‘Cochrane risk of bias assessment tool’. Questo aggiornamento della Cochrane include 26 nuovi studi, per un totale di 50 studi e 8.857 partecipanti. Di questi, 45 studi hanno confrontato prodotti a base di mirtillo rosso con placebo o con nessun trattamento specifico e in 26 ricerche è stata effettuata anche la metanalisi.

Di seguito i principali risultati. I prodotti a base di mirtillo rosso hanno ridotto il rischio di queste infezioni con un’evidenza di certezza moderata (6.211 partecipanti: RR 0,70, 95% CI da 0,58 a 0,84; I² = 69%). Quando gli studi sono stati suddivisi in gruppi in base all’indicazione di trattamento, i prodotti a base di mirtillo rosso hanno ridotto il rischio di infezioni urinarie nelle donne con infezioni ricorrenti (8 studi, 1555 partecipanti: RR 0,74, 95% CI 0,55-0,99; I² = 69%), nei bambini (5 studi, 504 partecipanti: RR 0,46, 95% CI 0,32 a 0,68; I² = 21%) e nelle persone con una suscettibilità alle queste infezioni a seguito di intervento (6 studi, 1434 partecipanti: RR 0,47, 95% CI 0,37 a 0,61; I² = 0%).

Il numero degli effetti collaterali è risultato basso e confrontabile con quelli correlati all’assunzione di un placebo, anche in caso di assunzione prolungata. Non è emersa una chiara relazione tra la compliance al trattamento e il rischio di infezioni del tratto urinario ripetute. Questi dati supportano dunque l’uso di prodotti a base di mirtillo rosso per ridurre il rischio di infezioni urinarie sintomatiche e verificate con coltura nelle donne con infezioni ricorrenti, nei bambini e nelle persone suscettibili ad esse in seguito a interventi. Il meccanismo d’azione del mirtillo rosso sembra correlato alla presenza delle proantocianidine, sostanze di natura polifenolica contenute ad alti livelli nei mirtilli rossi (e in succhi e integratori derivati), che inibiscono l’adesione alle cellule che rivestono la vescica di Escherichia coli, uno dei batteri maggiormente responsabili di questo tipo di infezioni. Le ricadute sono potenzialmente positive sia in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone sia della salute pubblica, scrivono gli autori della revisione nelle conclusioni.

Fonte: Cranberries for preventing urinary tract infections Williams G, Hahn D, Stephens JH, Craig JC, Hodson EM. Cochrane Database Syst Rev. 2023 Apr 17;4(4):CD001321. doi: 10.1002/14651858.CD001321.pub6.