Sono diverse le ricerche che hanno valutato le proprietà antitumorali della curcuma. Studi eseguiti su animali hanno dimostrato, ad esempio, che l’applicazione topica a scopo profilattico (200 mg/kg) di curcuma è in grado di ridurre lo sviluppo del tumore al seno; risultati promettenti sono stati riscontrati, sempre sull’animale, anche per i tumori della prostata e del colon e per l’osteosarcoma. Altre ricerche hanno valutato la curcumina come trattamento complementare in corso di chemio e radioterapia e durante le terapie ormonali rilevando che questa sostanza contribuisce a migliorare l’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi, a ridurre la proliferazione cellulare e a inibire i fenomeni di micro-infiammazione.

Studi eseguiti su linee cellulari di linfoma hanno dimostrato che la curcumina accelera l’apoptosi indotta dalla radioterapia; in associazione con il tamoxifene la curcumina ha ridotto la resistenza a questo farmaco oppure ha ri-sensibilizzato alla terapia donne in trattamento per tumore al seno, evidenziando come questa sostanza sia in grado di prevenire alcune forme di resistenza ai farmaci. Modelli animali, studi in vitro e in vivo hanno anche dimostrato l’attività antiallergica della curcumina. La curcumina ha mostrato infine attività antimutagene, antiossidanti, antiradicaliche, antinfiammatorie e anticancerogene, che potrebbero proteggere la cute dai danni indotti dai raggi UV.

 

Fonte:

Herbs, Memorial Sloan Kettering Cancer Center New York