Il Programma di prevenzione degli adulteranti botanici (BAPP), promosso dall’American Botanical Council, ha da poco pubblicato un aggiornamento sulle adulterazioni di semi e olio di cumino nero (Nigella sativa). Questa pianta, come è noto, ha una lunga storia di utilizzo come alimento e rimedio tradizionale, soprattutto in Medio Oriente. I semi di cumino neri interi o in polvere vengono usati per trattare infiammazioni e condizioni respiratorie, come carminativo per alleviare i problemi intestinali e digestivi, per alcuni disturbi neurologici e come agente diuretico e diaforetico. L’olio di cumino nero, ottenuto spremendo a freddo i semi, in applicazione topica è un rimedio per alcuni problemi della pelle e internamente è stato utilizzato anche per trattare disturbi gastrici e respiratori e allergie.

Il seme intero è soggetto ad adulterazione con semi di altre specie di Nigella, in particolare N. damascena, e di altre piante a basso costo, con dimensioni e colore simili. L’olio di semi di nigella – si legge nel Rapporto – può essere adulterato invece con oli a basso costo non dichiarati, come l’olio di palma (Elaeis guineensis), di mais (Zea mays), di girasole (Helianthus annuus), di soia (Glycine max) o di colza (Brassica napus). A seconda della fonte, l’olio di semi di nigella è da 10 a 30 volte più costoso di alcuni dei comuni oli vegetali.

Stefan Gafner, direttore scientifico di ABC e direttore tecnico del Programma, ha commentato: “La nigella è una pianta relativamente poco conosciuta, ma sempre più popolare nell’industria occidentale per il suo utilizzo in formulazioni erboristiche e integratori alimentari. Con la pubblicazione di un maggior numero di studi clinici sull’uomo che ne hanno avvalorato i benefici per la salute, in particolare per il controllo glicemico, il miglioramento del profilo lipidico e la riduzione dei biomarkers dell’infiammazione, sembra destinata a diventare un ingrediente sempre più importante. Il costo relativamente elevato dell’olio di semi di nigella rispetto ad altri oli vegetali aumenta il rischio che sul mercato globale sia sostituito con oli a più basso costo”.

Fonte:

Bulletin on Nigella Seed and Seed Oil Adulteration Published by ABC-AHP-NCNPR Botanical Adulterants Prevention Program – American Botanical Council, http://herbalgram.org/resources/botanical-adulterants-prevention-program/