La rodiola (Rhodiola rosea L.), detta anche radice d’oro, è una pianta adattogena che cresce nelle regioni fredde dell’Europa e dell’Asia e in Alaska, della quale si utilizza in particolare la radice. Tradizionalmente impiegata dalle popolazioni di queste regioni per lenire diversi disturbi tra cui ansia, stanchezza, anemia, infezioni e cefalea da stress, oltre che per migliorare la resistenza e le prestazioni fisiche, aumentare la longevità e la resistenza alle patologie di alta quota (il cosiddetto “mal di montagna”), la pianta è stata utilizzata anche nella medicina tradizionale cinese, dove è chiamata hóng jǐng tiān.

Diverse sperimentazioni in vitro hanno testato l’efficacia e il meccanismo d’azione della rodiola e in particolare del suo componente salidroside, mostrando che può avere effetti neuroprotettivi e antitumorali. I componenti della rodiola possono inoltre esplicare un’attività antiossidante sinergica mentre i potenziali effetti antidepressivi possono essere dovuti all’inibizione delle monoamino ossidasi A e B. In linee cellulari di tumore al seno, il salidroside ha indotto l’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi attraverso meccanismi che non sono ancora stati identificati, ma indipendenti dal recettore degli estrogeni. Gli studi sugli animali, non sempre di buona qualità, suggeriscono inoltre benefici sulla funzione cognitiva.

La ricerca sull’uomo

Per quanto riguarda la ricerca sull’uomo, dati clinici preliminari mostrano che la supplementazione con preparati a base di rodiola può migliorare la resistenza fisica e le prestazioni cognitive e ridurre l’affaticamento e lo stress. Studi eseguiti su piccoli campioni suggeriscono che può migliorare i sintomi del disturbo d’ansia generalizzato e della depressione di grado lieve – moderato. In particolare uno di questi studi ha evidenziato che la rodiola è meglio tollerata e ha avuto meno effetti collaterali della sertralina, principio attivo antidepressivo della classe degli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina . Infine in un gruppo di donne con cancro al seno in chemioterapia con epirubicina è stato osservato un effetto cardioprotettivo del salidroside, anche se sono necessari studi di conferma più ampi. Tra gli effetti collaterali dell’assunzione di rodiola sono state segnalate vertigini e secchezza delle fauci; si richiede cautela nei soggetti che assumono farmaci antidepressivi poiché è stato segnalato che l’uso concomitante potrebbe causare tachiaritmia.

Fonte:

Herbs –Memorial Sloan Kettering Cancer Centre