Silimarina e problemi del fegato

La silimarina è una miscela di flavolignani (silibina, silicristina e silidianina) presente in diverse piante e soprattutto nel cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn.). Questa pianta medicinale viene utilizzata da tempo in associazione per diversi disturbi a carico del fegato. La Commissione E tedesca ha approvato già nel 1989 l’uso dell’estratto standardizzato in silimarina (70%) per le intossicazioni epatiche e come adiuvante nelle epatiti e cirrosi epatiche e nelle turbe dispeptiche; nel 2002 l’OMS ha riconosciuto gli stessi impieghi d’uso. Una recente metanalisi realizzata da ricercatori cinesi ha valutato in particolare l’effetto della silimarina sulla steatosi epatica non alcolica, una malattia del fegato caratterizzata dall’accumulo di lipidi nel fegato, nota anche come “fegato grasso”. Sono stati inclusi nella ricerca studi randomizzati e controllati pubblicati su banche dati internazionali (PubMed, Embase, Cochrane library, Web of Science ecc.). La qualità metodologica degli studi è stata valutata con il Manuale della Cochrane. Tutte le analisi statistiche sono state realizzate con un software (Revman 5.3) e la significatività statistica è stata stabilita come P <.05. Sono stati inclusi nella metanalisi otto studi randomizzati per un totale di 587 partecipanti. I risultati hanno mostrato che la silimarina riduceva i livelli delle transaminasi AST e ALT in modo statisticamente più significativo rispetto al gruppo di controllo. Rispetto ad altri interventi, sono state osservate inoltre differenze significative nella diminuzione dei livelli di AST e ALT quando la silimarina veniva impiegata da sola. La conclusione di questo lavoro scientifico è che la silimarina è efficace nel ridurre i livelli di transaminasi in soggetti con steatosi epatica non alcolica. Sulla base di questi risultati incoraggianti, gli autori consigliano di valutarne l’impiego complementare in questi casi.

 

Fonte: Zhong S, Fan Y, Yan Q, Fan X, et al. The therapeutic effect of silymarin in the treatment of nonalcoholic fatty disease: A meta-analysis (PRISMA) of randomized control trials. Medicine (Baltimore). 2017 Dec;96(49):e9061.