Ancora un risultato positivo per le vendite di cosmetici nelle erboristerie italiane che, per il primo semestre 2016, vedono una previsione di crescita del 2%. Questo incremento segue le buone performance del 2015 (che ha registrato un mercato di € 431 milioni e un aumento del 2.9% rispetto all’anno precedente) e del 2014 (+2.4% rispetto al 2013). Un risultato anche migliore di quanto prodotto dai canali tradizionali le cui stime per il primo semestre di quest’anno sono un po’ meno rosee: profumerie +0.6%, grande distribuzione +1.5% e farmacie +1.6%. A soffrire di più sono i canali professionali, complice anche la contrazione generale del fatturato: estetiste (-3.2%) e acconciatori (-2%). A presentare questi dati è stato Gian Andrea Positano, del “Centro Studi e Cultura d’impresa”, in occasione dell’assemblea generale del Gruppo Cosmetici Erboristeria (GCEr) tenutasi il 24 giugno scorso. Di fronte ai soci e al presidente del gruppo, Antonio Argentieri, Positano ha illustrato l’”Analisi dell’andamento congiunturale e dei nuovi trend del settore” sottolineando che le proiezioni premiano soprattutto le vendite dirette (comprendenti le transazioni online e a domicilio) e i terzisti. In valore assoluto, naturalmente, i primi canali di vendita restano quelli tradizionali:
- la GDO, per il 2015, ha registrato un fatturato di € 4.1 miliardi (+1.2% rispetto all’anno precedente) pari al 42% di tutti i consumi di cosmetici in Italia;
- il canale profumeria sfiora quota € 2 miliardi (+0.9% sul 2014) e copre il 19.9% delle richieste;
- le farmacie superano gli € 1.8 miliardi (+1.5%) con una quota di mercato pari al 18.6%
Le erboristerie, comunque, pur con una quota ancora modesta (4.4%) hanno registrato negli ultimi dieci anni un aumento proporzionalmente consistente visto che nel 2006 si attestavano al 3.4%. Nel quadro dei prodotti cosmetici, i clienti si rivolgono all’erboristeria soprattutto per l’acquisto di prodotti dedicati alla cura del corpo (26% del totale), del viso (18%) e dell’igiene personale (17%). Meno consistenti le vendite di profumi (11%), prodotti per il trucco (7%) e per la cura dei capelli (7%). Punto di forza delle erboristerie è la professionalità degli operatori che, nel 23.4% dei casi, viene indicata come la principale motivazione d’acquisto, un fattore importante quanto la presenza di un professionista in farmacia (il farmacista raccoglie il 22.8% delle preferenze).
by Simone Montonati