Olio essenziale di Eucalipto

Eucalyptus leaves and essential oil on wooden cutting board. Selective focus. Taken in daylight.
Eucalyptus leaves and essential oil on wooden cutting board. Selective focus. Taken in daylight.
 Nome scientifico            Eucalyptus globulus Labill.

 

 Altre specie

Vi sono più di 500 (forse 700) specie di Eucalyptus, di cui  circa 300 producono OE, e solo 20 sono state utilizzate  per la produzione commerciale. Vi sono molte varietà e chemiotipi. Le altre specie più utilizzate sono E. radiata

Sieber ex DC ed E. citriodora (nuovo nome Corymbia citriodora (Hook.) K.D. Hill, L.A.S. Johnson).

Meno utilizzate sono E. smithii R.T. Baker, E. camaldulensis Dehnh, E. dives Schauer ed E. macarthurii H. Deane, Maiden.

Divisione                          Spermatofite

 Sottodivisione               Angiosperme

 Classe                               Dicotyledones

Ordine                               Myrtales

Famiglia                            Myrtaceae

Classificazione A.P.G. Tricolpate Centrali (Eudicotiledoni centrali); Eurosidi II; Myrtales; Myrtaceae

Parte usata                      Foglie fresche o secche

 Origine                              Gli alberi sono, a parte poche eccezioni, originari dell’Australia e della Tasmania, ma sono ora coltivati in tutto il mondo

 Metodo d’estrazione    Estrazione in corrente di vapore

Tempo medio di distillazione     3 ore

Resa                                   Molto variabile secondo il tipo di estrazione utilizzata e il materiale: 0,75-1,25% con vecchi apparati a pressione atmosferica, 1-1,5% in moderni apparati a pressione fino a 5-10 psi, oppure con idrodistillazione. Le foglie più giovani possono dare rese molto elevate (fino al 3%), ma tutto può variare a seconda del grado di essiccamento e del momento della raccolta

 Solubilità                          Una parte di OE è solubile in 5 parti di alcol al 70%

Note

La maggior parte dell’OE prodotto viene rettificata con 1-2% di idrossido di sodio per polimerizzare e quindi rimuovere costituenti indesiderabili, come le aldeidi alifatiche a catena corta C4 e C6 (butiraldeide, n-valeraldeide, isovaleraldeide, n-esanale) che, oltre ad avere un odore spiacevole, tendono a stimolare una tosse convulsiva in alcuni soggetti.

Adulterazione

L’OE di E. globulus (e in minor misura E. radiata) è il più comune sul mercato ed è molto economico, quindi l’adulterazione su grande scala non è probabile.

Nonostante ciò, l’alta percentuale di cineolo presente negli OE commerciali può far pensare a casi di adulterazione con cineolo sintetico, magari per ‘rinforzare’ un OE debole nel composto ritenuto il più importante.

Gli OE di E. citriodora e di E. macarthurii potrebbero essere costruiti a partire dai loro componenti principali sintetici, rispettivamente citronellale e acetato di geranile.

COMPOSIZIONE CHIMICA

Classi rappresentative: CHETONI, OSSIDI

Classi specifiche

Monoterpeni (> 20%)     (+)-α-pinene, β-pinene, limonene, para-cimene, α-terpinene

Sesquiterpeni                   (+)-aromadendrene (> 7%), (-)-allo-aromadendrene (> 2%),

d-guaiazulene, α-umulene, cadinene

Alcoli                                  (-)-trans-pinocarveolo, linalolo, terpinen-4-olo, globulolo

(> 7%), ledolo (> 2%), α-eudesmolo, spatulenolo, mirtenolo

Chetoni                              (-)-pinocarvone, carvone, canfora

Ossidi                                 1,8-cineolo (in media 45% ma fino al 78%)

Aldeidi                               Butiraldeide, valeraldeide, caproaldeide, mirtenolo

Esteri                                   Terpinil acetato

USO STORICO

Gli aborigeni australiani sono stati senza dubbio i primi a scoprire le proprietà medicamentose dell’albero di Eucalyptus, ed erano in grado di distinguere a livello terapeutico le differenti varietà di alberi. I primi europei a esplorare quelle terre utilizzarono l’infuso delle foglie di eucalipto per curare le febbri causate da vari agenti infettivi. Le foglie venivano anche fumate come rimedio per l’insonnia degli asmatici, e applicate, fresche, come impacchi per piaghe indolenti. Quando l’OE iniziò a essere prodotto, fu utilizzato come antisettico per tutti i tipi d’infezione, dalle cancrene alla tubercolosi, e come deodorante per le corsie degli ospedali. Veniva anche utilizzato come gargarismo antisettico e applicato esternamente in caso di infiammazioni acute con ostruzione nei bambini (tracheite, laringite, epiglottite) e disturbi spasmodici delle alte vie respiratorie. Veniva e viene utilizzato per condizioni catarrali, imbibito su una zolletta di zucchero o emulsionato con olio vegetale. È utilizzato nei pastigliaggi con mentolo e nelle inalazioni con o senza mentolo, canfora, Pinus spp. ecc. L’impiego, comune nel passato, di soluzioni oleose per le inalazioni è sconsigliato perché causa lesioni alle ciglia del tratto respiratorio e causa la polmonite lipoide.

Uso in profumeria

L’OE di E. globulus è ampiamente utilizzato in profumeria, spesso in associazione a pino e OE erbacei, per mescolanze a carattere fresco/erbaceo e di pino, solitamente per prodotti come bagnoschiuma, doccia-gel e profumazioni per ambienti.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Colore

L’OE non rettificato è di colore verde-giallo, mentre quello rettificato è trasparente.

Profilo olfattivo

Olio Cina

Odore pulito, cineolico, canforato, senza un carattere troppo pinaceo. Nota finale leggera ma saponosa, che si trasforma alla fine in un carattere leggermente legnoso, forse di legno di guaiaco.

Olio Portogallo

Odore meno cineolico, più debole e verde/legnoso del tipo ‘Cina’. Dopo alcuni secondi sviluppa una nota di cuoio.

Olio Ecuador

Odore molto freddo e cineolico con una certa dolcezza; è pulito e sviluppa note pulite di pinene mescolate alle note cineoliche. Nota finale unta, con suggerimento di note aranciate e un leggero aspetto erbaceo. Appare anche una nota legnosa ma molto più debole rispetto al Portogallo.

ATTIVITA’

Attività olfattiva

Studi sperimentali

L’OE di eucalipto in inalazione causa un aumento di motilità nei topi.

Studi sperimentali su esseri umani

Un OE di eucalipto non ulteriormente specificato ha mostrato, in studi effettuati su esseri umani, la capacità di modificare alcuni parametri dell’attività elettrica del cervello, modificazione che è stata interpretata dagli autori come un’azione di tipo stimolante del SNC (Kubota et al., 1992). Può aiutare la concentrazione ed essere utile in caso di debilitazione nervosa.

Altre attività

L’OE di Eucalyptus è stato utilizzato nella medicina ortodossa per almeno 200 anni ed è ancora presente in molte Farmacopee Nazionali.

Attività antimicrobica

Gli studi sulle attività antimicrobiche hanno mostrato una gran variazione di efficacia. Quando l’attività inibitrice batterica è stata osservata e studiata, non è stato possibile indicare che il composto singolo maggioritario (1,8-cineolo) fosse responsabile dell’azione, ed è probabile che l’attività sia dovuta alla combinazione di diverse componenti. Un’analisi di tutti i dati sull’attività antibatterica mostra che l’OE di eucalipto commerciale (E. globulus) non è potente quanto altri OE meno comuni (ad esempio E. citriodora). L’OE è attivo contro 14 ceppi su 25 e contro 6 ceppi di Listeria monocytogenes su 20 (Yousef, Tawil, 1980; Deans, Ritchie, 1987; Lis-Balchin, Deans, Hart, 1994). L’OE di eucalipto del Marocco ha mostrato una moderata azione antimicotica. Cinque tipi non specificati di OE di eucalipto sono stati attivi contro 5 ceppi su 5 di funghi, e un sesto contro 4 su 5. E. globulus è stato molto inefficace contro 3 ceppi su 3 (Maruzzella, 1960; Maruzzella, Sicurella, 1960). Un OE di eucalipto non meglio specificato si è dimostrato attivo in vitro su Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Bacillus subtilis, Enterococcus faecalis ed Escherichia coli (Benouda et al., 1988; Brantner Grein, 1994; El-Keltawi et al., 1980; Janssen et al., 1986; Ontengco et al., 1995; Ros et al., 1980), ma non su Bacillus cereus, Penicillium cyclopium o Aspergillus aegyptiacus (El-Keltawi et al., 1980; Ross et al., 1980). L’OE è inoltre moderatamente attivo sul quorum sensing batterico e sulla stimolazione dell’attività fagocitaria in vitro e in vivo su modelli animali.

Attività antinfiammatoria

L’OE inibisce la sintesi delle prostaglandine in vitro a una concentrazione di 37 mmol/l (Wagner et al., 1986).

Effetti sul tratto respiratorio

Prodotti miscelati per applicazione topica hanno causato: aumento del fluido respiratorio, riduzione della viscosità, miglioramento di funzionalità polmonare, tosse, dispnea e rantolo. L’applicazione topica di un prodotto al torace contenente mentolo e canfora e OE di eucalipto, Pinus sylvestris e Pino pumilio è risultata in un aumento del volume del fluido respiratorio, in una riduzione della sua viscosità e dei broncospasmi (in maniera poco significativa) (Schafer, Schafer, 1981), in un miglioramento della funzionalità polmonare, della tosse, della dispnea e del rantolo (Linsenmann, Svoboda, 1986). Un altro prodotto contenente eucalipto, mentolo, canfora e trementina ha migliorato l’ampiezza e la frequenza di respirazione su bambini sofferenti di bronchite acuta (Berger, Jaros, Madreiter, 1978b). Tibbals e James (1995) hanno lavorato a una review sistematica degli effetti dell’OE di eucalipto rispetto a: attività decongestionante, dilatazione delle vie respiratorie, azione espettorante, antitossiva, broncodilatatoria ecc. Gli autori hanno concluso che nessuno dei lavori analizzati supporta l’uso dell’OE di eucalipto nei problemi respiratori. Uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, ha mostrato che una capsula contenente 100 mg di cineolo, ogni giorno per 7 giorni migliora, in pazienti sofferenti di rinosinusite non purulenta, i sintomi clinici come cefalea, ostruzione nasale ecc. dopo 4 e 7 giorni. Uno studio clinico non controllato ha valutato l’efficacia dell’inalazione di 10 ml di OE per 5 minuti come decongestionante nasale in 31 soggetti sani (10 ml inalati in 5 minuti). Non è stato notato alcun effetto sulla resistenza nasale al flusso d’aria, ma l’OE ha avuto un effetto stimolante sui recettori per il freddo, causando la sensazione di una respirazione migliorata (Burrows et al., 1983). Uno studio clinico a cieco singolo in parallelo ha valutato l’efficacia della vaporizzazione di OE, mentolo, canfora o acqua pura sulla congestione nasale di 234 pazienti con infezioni acute del tratto respiratorio. L’OE è stato più efficace nel ridurre la congestione nelle prime ore di trattamento, ma in altri studi con pazienti con raffreddore l’OE non ha mostrato efficacia superiore al placebo (FDA, 1994). Gli studi sull’OE di Eucalipto hanno comunque confermato che dosi troppo elevate di oli essenziali seccano le mucose respiratorie e deprimono l’attività ciliare, peggiorando l’espettorazione, mentre dosi ridotte la facilitano.

Attività analgesica

La Mentha x piperita da sola e la combinazione con eucalipto, applicata alla fronte di soggetti sofferenti di emicrania, provoca il rilassamento del muscolo temporale e diminuisce l’irritazione emotiva (Gobel, Schmidt, Sokya, 1994). La combinazione eucalipto e menta diminuisce la Variazione Contingente Negativa (CNV); questo dato può indicare sedazione oppure distrazione. La menta piperita da sola riduce il dolore, mentre la combinazione non lo riduce. È possibile che l’eucalipto agisca come antagonista della menta nell’azione analgesica (Gobel et al., 1995).

Attività insetticida

Gli OE da E. globulus spp globulus, e da E. globulus spp. maidenii sono risultati efficaci come insetticidi su Pediculus humanus capitis resistente alla permetrina. È stata osservata una correlazione positiva tra percentuale di 1,8-cineolo ed efficacia. L’OE di eucalipto è attivo su uova, larve e adulti di Lutzomyia longipalpis e di Haemonchus contortus, e in maniera modesta su Rhipicephalus (Boophilus) annulatus. È inoltre modestamente efficace sul pidocchio rosso delle galline (Dermanyssus gallinae).

Attività (mio)rilassante

La combinazione di olio essenziale di menta e di eucalipto provoca una riduzione dell’EMG (cioè un rilassamento del muscolo temporale), una riduzione della CNV (un valore di attività elettrica del cervello che può indicare sedazione oppure distrazione) e riduzione dell’irritazione emotiva, suggerendo effetto miorilassante e rilassante psicologico.

INDICAZIONI POSSIBILI

Articolazioni e muscolatura: l’OE è stato utilizzato in applicazioni locali e massaggi localizzati per problemi reumatici, artrite reumatoide, dolori muscolari, slogature.

Sistema respiratorio: l’OE può essere utilizzato nelle inalazioni o nei suffumigi, in massaggi localizzati al torace e, in maniera più ridotta, nei bagni (4-5 gocce ma solo nel breve termine), per raffreddori con congestione e catarro, tosse, bronchite cronica, dolore polmonare a seguito di influenza, faringite, congestione nasale e sinusite. Può essere mescolato con altri OE balsamici, come Pinus spp. o Cajeput ecc.

Nota bene: l’OE non è particolarmente indicato per massaggi su tutto il corpo.

DATI DI SICUREZZA

Tossicità

LD50 orale ratto                                                           = 2,48 g/Kg

LD50 cutanea coniglio                                                = 5,0 g/Kg

Dose media letale per un bambino di 3 anni          = 5 ml

Potenziale genotossico.

Studi su esseri umani

La letteratura riporta casi di decessi dopo l’ingestione di quantità molto ridotte, 4 o 5 ml, di OE. I dati sono in realtà molto ambigui, e l’OE non sembra essere così tossico, ma è vitale che si ricorra all’ospedalizzazione ai primi segni d’eccessiva ingestione in età pediatrica. Una soluzione al 10% di OE di Eucalyptus globulus è stata testata su soggetti sani senza causare reazioni avverse (Kligman, 1973), e al 100% senza causare irritazione. D’altro canto sono anche stati riportati rari casi di allergia da contatto, e quindi è necessario esercitare cautela (Watt, 1997). La letteratura riporta casi di decessi dopo l’ingestione di quantità molto ridotte, 4 o 5 ml (Tisserand, Balacs, 1995). È quindi vitale che si ricorra all’ospedalizzazione ai primi segni di eccessiva ingestione.

Cautele

* Cautela nell’applicazione a soggetti allergici.

* Cautela nell’applicazione prima di bagni solari.

* I prodotti contenenti OE di eucalipto non devono essere applicati vicino alle narici dei bambini, perché possono precipitare crisi respiratorie e spasmi dell’epiglottide (Burrow et al., 1983).

* Uso interno controindicato in bambini pazienti con gastroenteriti, o disordini epatici o donne in gravidanza.

* L’OE di eucalipto è un efficace rimedio terapeutico per un utilizzo nel breve termine e occasionalmente, ma non per un utilizzo regolare nel massaggio, nelle inalazioni e nei bagni, se non sotto controllo di un professionista (Watt, 1997).

 

da ‘Il grande manuale dell’aromaterapia’, Marco Valussi, Tecniche Nuove ed., 2a edizione, 2013