Probiotici in gravidanza per prevenire future allergie

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In Italia, la percentuale di bambini allergici (rinite allergica, asma, allergie alimentari ecc.) è aumentata considerevolmente negli ultimi 20 anni, passando dal 7% del 1995 a circa il 25% attuale. L’uso corretto di specifici probiotici in gravidanza e la loro assunzione nel primo anno di età potrebbero ridurre fino al 50% l’incidenza di allergie nei neonati ad alto rischio. È scritto nelle linee guida internazionali sui probiotici per la prevenzione delle malattie atopiche e autoimmuni promosse dalla World Allergy Organization (WAO) e dal Dipartimento di Epidemiologia Clinica e Biostatistica della McMaster University (Canada). Questi dati e le nuove strategie di prevenzione sono stati presentati a Roma in un incontro promosso da alcune società scientifiche fra cui la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). L’uso specifico di alcuni probiotici, soprattutto durante la gravidanza, è raccomandato oggi sia per il benessere della madre sia per quello del nascituro. Secondo le recenti linee guida l’assunzione di alcuni ceppi probiotici durante la gravidanza riduce del 9% il rischio di eczema nei bambini; se l’assunzione prosegue durante l’allattamento e lo svezzamento, la probabilità di sviluppare malattie atopiche si riduce ulteriormente, ha detto l’allergologo Alessandro Fiocchi, uno degli autori del documento della World Allergy Organization. Alcuni studi evidenziano inoltre che l’assunzione di probiotici prima e dopo il parto è in grado di evitare anche l’insorgere di allergie alimentari e riniti e può ridurre significativamente la durata e l’impatto della infezioni respiratorie, prima che i sintomi si cronicizzino. Se dunque fino a poco tempo fa, i probiotici erano impiegati nell’infanzia per prevenire e contrastare i principali disturbi gastrointestinali che si manifestano in questa fase (coliche intestinali nei lattanti, episodi di diarrea ecc.) è stato dimostrato che intervenire precocemente sulla microflora intestinale, attraverso i probiotici in fase prenatale, contribuisce a proteggere il piccolo anche da numerose forme allergiche e autoimmuni, come la dermatite atopica e la rinite allergica. Gli effetti benefici dei probiotici sull’organismo – è stato sottolineato in occasione dell’incontro – richiedono, in generale, un’assunzione corretta, costante e prolungata nel tempo. “Le linee guida internazionali suggeriscono di ricorrere ai probiotici dal terzo trimestre di gravidanza e di proseguire fino allo svezzamento del bambino e durante tutto il primo anno di vita”, ha detto il professor Scollo, presidente della SIGO.