Erbe e disturbi cardiovascolari

A bright, red heart is surrounded by several black arrows all pointing towards it. Isolated on white.

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Le piante medicinali sono utilizzate da secoli anche per vari problemi cardiovascolari, ad esempio in caso di insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione sistolica, angina pectoris, aterosclerosi, insufficienza cerebrale, insufficienza venosa e aritmie. Una revisione sistematica pubblicata di recente, realizzata da ricercatori indiani, fornisce delle informazioni aggiornate sulla storia e sugli usi tradizionali di alcune erbe medicinali che agiscono sul sistema cardiovascolare, ponendosi l’obiettivo di esplorare il loro potenziale terapeutico e valutare le future opportunità della ricerca in questo campo. Lo studio è stato realizzato attraverso ricerche bibliografiche sistematiche sulle banche dati internazionali Pubmed, SciFinder, Scirus, GoogleScholar, nonché su articoli pubblicati in riviste indicizzate e peer-reviewed. Non sono state imposte restrizioni per quanto riguarda la lingua della pubblicazione. Nello specifico l’articolo ha evidenziato gli effetti cardiovascolari di quattro erbe tradizionali e cioè l’aglio (Allium sativum), il Guggul (Commiphora wightii), il Biancospino (Crataegus oxyacantha) e l’Arjuna (Terminalia arjuna). Queste piante nella tradizione indiana sono utilizzate da tempo nel trattamento delle malattie cardiache e ora, dicono i ricercatori, gli attuali metodi di ricerca mostrano che possono essere impiegate con efficacia in alcune patologie cardiovascolari, tra cui cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca congestizia, aritmie e ipertensione. I meccanismi di azione non sono molto chiari, ma sono state rilevate prove sufficienti della loro efficacia in vari disturbi cardiovascolari, anche se sono necessari, per confermare l’utilizzo tradizionale in maniera più sistematica, studi clinici randomizzati con una sufficiente numerosità del campione. Occorre inoltre dedicare attenzione a ricerche di tipo multidisciplinare per farne emergere appieno il potenziale terapeutico e studiare le potenziali reazioni avverse o le interazioni fra erbe e farmaci. Questi approcci, sostengono gli autori della ricerca, aiuteranno a integrare sempre di più questi rimedi tradizionali nel sistema sanitario mainstream.

Fonte: Rastogi S, Pandey MM, Rawat AK. Traditional herbs: a remedy for cardiovascular disorders. Phytomedicine. 2015 Nov 10. doi: 10.1016/j.phymed.2015.10.012. [Epub ahead of print]