Ruta graveolens, ipotizzata azione antitumorale

Illustration multiplication of cells in blue

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Uno studio preclinico condotto dai ricercatori della Seconda Università degli Studi di Napoli ha mostrato che l’estratto acquoso di Ruta graveolens, una pianta erbacea della famiglia delle Rutacee molto diffusa in Italia, è in grado di uccidere le cellule di glioblastoma, risparmiando le cellule sane. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One, è stata coordinata da Luca Colucci-D’Amato, docente di Patologia generale della Seconda Università di Napoli (SUN) e finanziato dal Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agro-alimentari “AGRIGENET”, dal Progetto Sicurezza, sostenibilità e competitività nelle produzioni agroalimentari delle Campania “CARINA” e dal Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN).

Come ha dichiarato il coordinatore Luca Colucci D’Amato, “il glioblastoma è un tumore cerebrale altamente aggressivo la cui prognosi è tuttora infausta. Le tecniche attuali, basate su chirurgia, chemioterapia e radioterapia, riescono a salvare, purtroppo, solo una percentuale bassissima di malati e ciò incoraggia ulteriormente la ricerca di nuovi farmaci in grado di sconfiggere questa forma di tumore”.

Le cellule delle sostanze naturali rappresentano un mondo ancora da esplorare e potrebbero rappresentare una risorsa importante per nuove scoperte mediche. Proprio da questo concetto è partita la ricerca che ha portato a individuare queste proprietà di Ruta graveolens.

Lo studio è ancora nella fase preliminare, ma visti i risultati positivi, la ricerca proseguirà allo scopo di capire quali siano i meccanismi che permettono di differenziare il comportamento tra le cellule sane e quelle malate e poter procedere alla realizzazione di farmaci adeguati contro il glioblastoma.

Fonte: Gentile MT, Ciniglia C, Reccia MG, Volpicelli F, Gatti M, Thellung S, Florio T, Melone MA, Colucci-D’Amato L. Ruta graveolens L. Induces Death of Glioblastoma Cells and Neural Progenitors, but Not of Neurons, via ERK 1/2 and AKT Activation. PLoS One. 2015 Mar 18;10(3): e0118864.