Ai semi di lino (Linum usitatissimum L.; famiglia delle Linacee), da cui si ricava uno degli oli più ricchi in acido linolenico e antiossidanti (omega 3, omega 6, vitamina F, vitamina E), sono state attribuite varie proprietà, tra cui quelle blandamente lassative, riconducibili alla presenza di mucillagini che richiamano acqua all’interno del lume intestinale formando un gel voluminoso che stimola la peristalsi intestinale.

I semi di lino possono essere di aiuto anche per altri problemi correlati alle infiammazioni del colon, dato che la loro azione emolliente e lenitiva contribuisce a sfiammare le mucose irritate.

L’azione ipocolesterolemizzante è correlata alla presenza degli acidi grassi polinsaturi omega 3 e di fibre.

Alcuni studi hanno mostrato che i semi di lino contribuiscono a migliorare alcuni parametri relativi alla sindrome metabolica. Questa recente revisione sistematica con metanalisi ha valutato gli effetti dell’integrazione di semi di lino sulla perdita di peso, sui profili lipidici, sulla proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) e sui livelli di glucosio in soggetti con malattia coronarica.

Gli studi considerati

La ricerca sistematica delle fonti è stata effettuata sui database elettronici Scopus, PubMed, Web of Science, EMBASE e Cochrane Library, al fine di individuare gli studi clinici randomizzati controllati (RCT) pubblicati sulla materia fino a giugno 2023.

Sei RCT sono stati inclusi nell’analisi quantitativa. I risultati aggregati non hanno mostrato cambiamenti statisticamente significativi nei valori del profilo lipidico (colesterolo totale, HDL e LDL, trigliceridi) in seguito all’assunzione di semi di lino. Tuttavia, dopo aver eseguito un’analisi di sensibilità per determinare la fonte di eterogeneità, si è osservato che l’integrazione di semi di lino ha ridotto in maniera statisticamente significativa i livelli dei trigliceridi, della glicemia a digiuno e della proteina-C reattiva ad alta sensibilità.

Questo dato suggerisce che il consumo di semi di lino può ridurre in modo significativo i fattori di rischio complessivi associati alla malattia coronarica.

La ricerca futura – suggeriscono gli autori – dovrebbe concentrarsi sulla progettazione di studi ampi e a lungo termine; inoltre, è importante valutare se eventuali effetti positivi si mantengono nel tempo.

 

Fonte: Sabet HR, Ahmadi M, Akrami M, et al. Effects of flaxseed supplementation on weight loss, lipid profiles, glucose, and high-sensitivity C-reactive protein in patients with coronary artery disease: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Clin Cardiol. 2024 Jan;47(1):e24211.