Oltre ai suoi effetti antinfiammatori, antiossidanti, antiaterosclerotici, ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti, la curcumina, un flavonoide ottenuto dalla radice essiccata della curcuma (Curcuma longa), è stata utilizzata anche come coadiuvante nelle strategie per la riduzione del peso corporeo.
Lo conferma un recente studio clinico randomizzato in doppio cieco con controllo placebo che ha valutato l’efficacia sulla sindrome metabolica dell’assunzione di 1.210 mg/die di una miscela (120:1) di radice di curcuma indiana e pepe nero per 4 mesi.
Poiché questa sindrome coinvolge un insieme di fattori di rischio cardiovascolare, quali l’obesità addominale, la dislipidemia, l’alta pressione arteriosa e l’iperglicemia, un ruolo di primo piano è affidato anche all’approccio dietetico e all’esercizio fisico; contemporaneamente sta emergendo come alternativa per la sua gestione anche l’uso di prodotti nutraceutici.
A questo proposito la curcumina esplica effetti antinfiammatori, antiossidanti, anti-aterosclerotici, ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti ed è già stata utilizzata come coadiuvante nelle strategie di perdita del peso.
Lo studio
In totale 40 individui adulti con sindrome metabolica sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 1.210 mg/die di una miscela di radice di curcuma indiana e pepe nero al giorno per 4 mesi oppure una sostanza inerte (placebo). Tutti i partecipanti alla sperimentazione hanno ricevuto anche una consulenza per attuare una dieta sana e una regolare attività fisica. Tra i criteri di esclusione l’abitudine al fumo, il consumo di alcol, la presenza di ipertensione, diabete, livelli di trigliceridi ≥ 400 mg/dl, la gravidanza, la sindrome dell’ovaio policistico e l’assunzione di farmaci o altri integratori.
Alla baseline non c’erano differenze significative tra i due gruppi. Alla fine dei quattro mesi il 35% dei partecipanti al gruppo sperimentale (curcuma) e nessuno del gruppo placebo erano esenti da sindrome metabolica.
Le proporzioni di soggetti nei quali i livelli di colesterolo LDL (83,3% e 15%, P = 0,03) e di trigliceridi (78,9% e 11,8%, P = 0,04) erano migliorati sono risultate significativamente maggiori tra i partecipanti al gruppo curcuma rispetto al gruppo di controllo placebo.
Sulla base dei risultati di questo studio clinico, nonostante la scarsa numerosità campionaria, si rileva che la supplementazione di radice di curcuma e pepe nero potrebbe contribuire al miglioramento e alla remissione della sindrome metabolica.
Fonte: Preza-Rodríguez, A. Camacho-Luis, L.E. Simental-Mendía, et al. Turmeric Plus Black Pepper for the Improvement and Remission of Metabolic Syndrome: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Clinical Trial, Journal of Herbal Medicine, Volume 44, 2024, 100845, ISSN 2210-8033.