È acclarato che la carenza di estrogeni in età menopausale aumenta il rischio di osteoporosi e fratture. L’osteoporosi è caratterizzata dalla riduzione della massa ossea e dal deterioramento dell’architettura ossea che determina un aumento della fragilità ossea e del rischio di fratture. Le donne in post-menopausa sono particolarmente a rischio: circa il 30-40% di esse è affetto da osteoporosi negli Stati Uniti e in Europa. Il calo degli estrogeni endogeni durante e dopo la menopausa accelera dunque il processo di rimodellamento osseo, con uno squilibrio tra formazione e riassorbimento dell’osso. In questo contesto i fitoestrogeni – composti polifenolici di origine vegetale – rappresentano un interessante intervento complementare per prevenire la perdita ossea. Le principali fonti alimentari di fitoestrogeni sono la soia e il trifoglio rosso (isoflavoni), i semi di lino (lignani) e il luppolo (prenilflavonoidi). Queste sostanze sono già ampiamente utilizzate per alleviare i sintomi della menopausa, quali le vampate di calore e la sudorazione notturna. Gli isoflavoni della soia e del trifoglio rosso hanno ricevuto una notevole attenzione per il loro ruolo nella gestione della perdita ossea nella post-menopausa, con un effetto complessivo moderatamente benefico contro la perdita ossea se assunti per almeno 12 mesi. Più limitata è invece la ricerca scientifica circa l’effetto del luppolo (Humulus lupulus) sul metabolismo osseo, sebbene la pianta contenga uno dei più potenti fitoestrogeni, l’8-prenilnaringenina (8-PN).

Questo trial clinico randomizzato a disegno parallelo in doppio cieco con controllo placebo ha verificato se un estratto di luppolo standardizzato in 8-prenilnaringenina (8-PN) potesse migliorare lo stato osseo di donne con osteopenia, valutando anche il ruolo del microbioma intestinale in questo effetto. Allo studio hanno partecipato 100 donne osteopeniche in post-menopausa (>1 anno dopo la menopausa), di età compresa tra 50 e 85 anni, suddivise in due gruppi. Il gruppo di trattamento (n = 50) ha ricevuto per 48 settimane compresse di calcio e vitamina D3 (CaD) e un estratto di luppolo (HE) standardizzato in 8-PN mentre il gruppo placebo (n = 50) ha assunto una sostanza placebo inerte. La densità minerale ossea (BMD) e il metabolismo osseo sono stati valutati rispettivamente mediante misurazioni DXA e biomarcatori ossei plasmatici. Sono stati analizzati anche la qualità di vita dei partecipanti (SF-36), la composizione del microbioma intestinale e i livelli di acidi grassi a catena corta (SCFA). Oltre agli integratori di calcio e vit. D, 48 settimane di integrazione di estratto di luppolo hanno aumentato la densità minerale ossea totale (p < 0,0001), con una percentuale maggiore di donne che hanno registrato un aumento ≥1% rispetto al placebo. Con l’assunzione dell’estratto di luppolo è stato osservato anche un aumento del punteggio degli item circa la funzione fisica sul questionario SF-36 (p = 0,05).Il microbioma intestinale e i livelli di acidi grassi a catena corta non sono risultati diversi tra i due gruppi, anche se nel gruppo luppolo è stata osservata una maggiore abbondanza dei generi Turicibacter e Shigella, già precedentemente associati alla densità minerale ossea corporea totale.

Questi risultati indicano quindi che un estratto di luppolo standardizzato con 8-PN potrebbe avere un impatto positivo sulla salute delle ossa delle donne in post-menopausa con osteopenia. In conclusione, scrivono gli autori dello studio, in donne in post-menopausa affette da osteopenia, il consumo giornaliero di un estratto standardizzato di luppolo con 100 µg di 8-PN per 48 settimane si è rivelato vantaggioso rispetto al placebo, determinando un aumento dell’1% della BMD corporea totale, che va oltre l’aumento associato alla supplementazione di calcio e vitamina D. Inoltre, anche se non è stato osservato nessun cambiamento importante nella composizione del microbiota intestinale, nel gruppo di intervento (luppolo) è stata notata una modulazione di alcuni generi precedentemente identificati come associati alla perdita ossea, che merita ulteriori studi. Nel gruppo di trattamento è stato osservato infine anche un miglioramento del punteggio SF-36 relativo al funzionamento fisico, che suggerisce una maggiore capacità percepita di svolgere le attività quotidiane. Questo è il primo studio randomizzato controllato che ha valutato l’effetto di un estratto di luppolo sulla salute delle ossa in donne in post-menopausa con osteopenia. Questo impatto benefico del luppolo sulla densità ossea corporea tortale è coerente con i risultati ottenuti con studi precedenti condotti sugli animali.

Fonte: Lecomte M, Tomassi D, Rizzoli R, Tenon M, Berton T, Harney S, Fança-Berthon P. Effect of a Hop Extract Standardized in 8-Prenylnaringenin on Bone Health and Gut Microbiome in Postmenopausal Women with Osteopenia: A One-Year Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. Nutrients. 2023; 15(12):2688.