Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae originaria dell’Estremo Oriente. Di essa si utilizza il rizoma che contiene importanti principi attivi denominati gingeroli e shogaoli, responsabili anche del suo sapore pungente. Nella medicina tradizionale cinese lo zenzero è usato per espellere il “freddo”, il “vento” e l'”umidità” e si ritiene che blocchi il flusso inverso del Qi (energia). Nei Paesi occidentale la radice di zenzero viene usata principalmente per alleviare i sintomi gastrointestinali e le affezioni respiratorie, ma anche come stimolante dell’appetito, in alcune forme di diarrea, nei casi di nausea e vomito, nelle problematiche correlate all’artrosi. Studi preclinici hanno indicato che lo zenzero ha effetti antiemetici, antitumorali, antinfiammatori, e ipoglicemizzanti ed esplica anche un’azione protettiva nei confronti della malattia di Alzheimer. Alcune ricerche hanno dimostrato inoltre che la somministrazione di zenzero può apportare dei benefici nella sclerosi multipla.

Questo studio parallelo randomizzato in doppio cieco controllato con placebo ha valutato l’effetto della supplementazione di zenzero su parametri quali la disabilità, la qualità di vita fisica e psicologica (QoL), l’indice di massa corporea (IMC), il livello di neurofilamento a catena leggera, l’interluchina-17 (IL-17), la metalloproteinasi di matrice-9 (MMP-9) e il rapporto neutrofili – linfociti (NLR) in un campione di soggetti con sclerosi multipla recidivante-remittente. La ricerca è durata 12 settimane, con un periodo di run-in di 3 settimane. I gruppi di trattamento (n = 26) e di controllo (n = 26) hanno ricevuto rispettivamente 500 mg di zenzero oppure una sostanza placebo (mais) 3 volte al giorno. La disabilità è stata valutata con la scala EDSS (Expanded Disability Status Scale) mentre per la qualità di vita è stata usata la Multiple Sclerosis Impact Scale (MSIS-29). I livelli sierici di neurofilamento a catena leggera, IL-17 e MMP-9 sono stati misurati con il test di immunoassorbimento enzimatico.

Tutti gli esiti sono stati valutati prima e dopo l’intervento e sono stati analizzati secondo il principio intention-to-treat. Di seguito i risultati: rispetto al placebo, l’integrazione di zenzero ha causato una riduzione significativa del punteggio sull’EDSS (P < 0,001), sulla Multiple Sclerosis Impact Scale MSIS-29 (P = 0,001), sulla scala psicologica MSIS-29 (P < 0,001), nonché del livello di neurofilamento a catena leggera (P = 0,049), IL-17 P = 0,003) e il rapporto neutrofili – linfociti (P = 0,038). Le differenze per quanto riguarda l’IMC e la metalloproteinasi di matrice-9 non sono risultate invece significative tra i due gruppi. Sulla base di questi risultati la conclusione dei ricercatori è che la supplementazione di zenzero potrebbe essere una terapia adiuvante efficace nei casi di sclerosi multipla recidivante-remittente.

 

Fonte: Foshati S, Poursadeghfard M, Heidari Z, Amani R. The effect of ginger (Zingiber officinale) supplementation on clinical, biochemical, and anthropometric parameters in patients with multiple sclerosis: a double-blind randomized controlled trial. Food Funct. 2023 Apr 24;14(8):3701-3711.