La bromelina è un enzima presente nell’ananas: si tratta di una sostanza proteolitica con molteplici effetti benefici per la salute umana, quali antinfiammatori, immunomodulatori, antiossidanti e anticancerogeni, tradizionalmente utilizzata in molti Paesi per il suo potenziale valore salutistico. Le sue proprietà antitumorali sono state documentate in diversi esperimenti in vitro, ma le dimostrazioni in vivo sono molto limitate. Questo recente articolo di revisione ha messo a fuoco i potenziali benefici della bromelina nell’ambito antitumorale e ne ha analizzato gli effetti citotossici, apoptotici, necrotici, autofagici, immunomodulanti e antinfiammatori in cellule tumorali e in modelli animali.

Le informazioni sulla bromelina e sui suoi effetti in questo ambito a livello cellulare, molecolare e delle vie di segnalazione sono state raccolte dai database medico-scientifici PubMed/MedLine, TRIP database, GeenMedical, Scopus, Web of Science e Google Scholar. I risultati degli studi analizzati hanno dimostrato che la bromelina possiede solide attività farmacologiche come antitumorale, antiedema, antinfiammatorio, antimicrobico, anticoagulante; agisce inoltre nella riparazione delle ferite.

La bromelina viene spesso somministrata in associazione con altre sostanze al fine di ottenere un effetto sinergico. In un studio, ad esempio, l’associazione di estratto etanolico di foglie di olivo (Olea europaea L.) e bromelina ha mostrato effetti promettenti contro il tumore del polmone: ha aumentato la traslocazione di Nrf2 dal citoplasma al nucleo e ha interrotto la traslocazione di NF-κB dal citoplasma al nucleo, riducendo inoltre i livelli di interleuchina 6 (IL-6) e del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), nonché di alcune metalloproteinasi.

Tali risultati suggeriscono che questa associazione potrebbe ridurre il processo di carcinogenesi a livello polmonare attraverso la regolazione dell’infiammazione e dello stress ossidativo. La combinazione di curcumina, artiglio del diavolo e bromelina ha inoltre dimostrato di ridurre l’infiammazione e il dolore in cellule sinoviali umane di osteoartrite, via la diminuzione di prostaglandina E2, del fattore di crescita nervoso (NGF) e di IL-6. L’attività della bromelina nella malattia neoplastica è stata testata anche in alcuni studi clinici, ad esempio (in combinazione con papaina, selenito di sodio) come trattamento complementare su oltre 600 donne con tumore al seno per ridurre gli effetti collaterali causati dalla somministrazione della terapia ormonale adiuvante.

Gli effetti collaterali sono stati misurati con un punteggio da 1 (tollerabilità ottimale) a 6 (tollerabilità estremamente scarsa). I principali effetti collaterali (artralgia da farmaci oncologici e secchezza delle mucose) sono stati ridotti drasticamente dopo 4 (p<0,001) e 8 settimane (p<0,0001) di trattamento. Altri studi recenti hanno dimostrato che la bromelina stimola l’autofagia, coinvolta nella progressione del tumore e nella resistenza ai farmaci oncologici. Gli studi più recenti mostrano la sicurezza e facilità di somministrazione della bromelina con una sufficiente biodisponibilità e tollerabilità. Nel complesso, questi risultati giustificano lo sviluppo di ulteriori studi sul ruolo della bromelina nella sfera oncologica. Infatti nonostante questi effetti promettenti, il numero di studi clinici è ancora troppo basso e limitato alle fasi iniziali.

Fonte: Pezzani R, Jiménez-Garcia M, Capó X, et al. Anticancer properties of bromelain: State-of-the-art and recent trends. Front Oncol. 2023 Jan 9;12:1068778.