Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae originaria dell’Estremo Oriente. Di essa si utilizza il rizoma che contiene importanti principi attivi denominati gingeroli e shogaoli, responsabili anche del suo sapore pungente. Nella medicina tradizionale cinese, lo zenzero è usato per espellere il “freddo”, il “vento” e l'”umidità” e si ritiene che blocchi il flusso inverso del Qi (energia). Nei Paesi occidentale è stato usato principalmente per alleviare i sintomi gastrointestinali e le affezioni respiratorie, ma anche come stimolante dell’appetito, in alcune forme di diarrea, nei casi di nausea e vomito, nelle problematiche correlate all’artrosi. Studi preclinici indicano che lo zenzero ha effetti antiemetici, antitumorali, antinfiammatori, e ipoglicemizzanti ed esplica anche un’azione protettiva nei confronti della malattia di Alzheimer.

L’attività antiemetica viene attribuita ai componenti shogaolo e gingerolo presenti nel rizoma, che stimolano il flusso di saliva, bile e secrezioni gastriche, e al galanolattone, che può agire come antagonista competitivo dei recettori 5-HT3 della serotonina. Anche se gli studi clinici indicano che lo zenzero può ridurre la nausea e il vomito, dovrebbe essere evitato nella fase peri-operatoria a causa degli effetti anticoagulanti/antiaggreganti e durante la gravidanza. È stato osservato che lo zenzero possa prevenire prevenire la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia; uno studio ha inoltre suggerito che la sua assunzione come coadiuvante ad antiemetici standard può migliorare la qualità di vita delle persone in trattamento chemioterapico alleviando anche l’astenia.

Altri studi riportano che l’aromaterapia per inalazione di OE di zenzero contribuisce a ridurre la nausea e il vomito nella fase che segue un intervento chirurgico. Altri studi suggeriscono la sua efficacia nel trattamento della dismenorrea e una moderata efficacia contro la lombalgia. In aggiunta alle cure standard, lo zenzero può essere utile anche per alleviare l’emicrania. Tra le reazioni avverse si segnalano bruciore di stomaco e dermatite. In tema di interazioni farmacologiche, si ricorda che lo zenzero può aumentare il rischio di sanguinamento con l’uso concomitante di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come diclofenac o ibuprofene. I soggetti con calcoli biliari dovrebbero evitare di assumere gli integratori a base di zenzero a causa dei potenziali effetti colagoghi.

Fonte: HERBS – Memorial Sloan Kettering Cancer Centre New York